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9 set 2012

Harlan Jay Ellison


Non so come vedete voi la mia missione di scrittore, ma per me non significa essere tenuto a riconfermare i vostri miti consolidati e i vostri pregiudizi provinciali. Il mio lavoro non è cullarvi con una falsa sensazione di bontà dell'universo. Questa meravigliosa e terribile occupazione che consiste nel ricreare il mondo in un altro modo, ogni volta nuovo e straniero, è un atto di guerriglia rivoluzionaria. Smuovo le acque. Vi do fastidio. Vi faccio colare il naso e lacrimare gli occhi. Consumo la mia vita e chilometri di materiale viscerale in una gloriosa e dolorosa serie di raid notturni contro l'autocompiacimento. Il mio destino è svegliarmi con rabbia ogni mattina, e andare a dormire alla sera ancor più arrabbiato. Tutto questo per cercare l'unica verità che sta al centro di ogni pagina di narrativa mai scritta: siamo tutti nella stessa pelle... 

È questo il mio lavoro. Smuovere le acque, mordervi la coscia, farvi arrabbiare in modo che la conversazione prosegua. Non invitatemi a una festa per fare una piacevole chiacchierata. Voglio ascoltare il suono della vostra anima. Così poi lo posso tradurre nei terrori mortali che tutti condividiamo e spararvelo addosso trasformato magicamente, rimodellato sotto forma di favola divertente o spaventosa.

Gli scrittori fanno viaggi nella vita degli altri.
Uno scrittore cannibalizza la propria vita, è vero: tutto ciò che abbiamo da raccontare sono le percezioni di noi stessi e le nostre esperienze, che corrono in parallelo alle percezioni e delle esperienze degli altri. Ma non siete soli; dove siete stati, ci sono andato anch'io; quel che avete sentito, l'ho sentito anch'io. Il dolore e la gioia e tutto ciò che sta in mezzo sono universali.

Ho preso ciò che mi avete dato (anche se non sapevate che stavo guardando) e l'ho passato attraverso il filtro della mia immaginazione, al solo scopo di restituirvelo, spero, con una certa chiarezza. Se volete usare al meglio questi bocconi e queste scintille delle vostre vite, vi esorto a tenere davanti allo specchio del fantastico le realtà qui ritratte. Le cose sembrano spesso più chiare nella luce argentea dello straordinario. Certi la chiamano magia.


Harlan Jay Ellison (1934 – vivente), scrittore statunitense.

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