"Non importa chi tu sia nella vita.
Quando sali sul palco, tu diventi tutte le possibilitá della vita, nelle sfumature pi...ù recondite di ciò che può essere un uomo. Quando suoni o dirigi la musica, non è più solo la tua nota a vibrare, ma tutte le note nelle loro infinite combinazioni. Quando hai di fronte una tela, non imponi su di essa un colore, ma tutti i colori del mondo, mischiandoli di loro nelle tonalità del tuo cuore. Quando scolpisci il duro marmo o intagli il morbido legno, il tuo scalpello sa del sangue delle ferite inferte. Quando il tuo occhi perfora l’obiettivo, l’immagine che resta impressa è quella del mondo che ti vuole sfuggire. Quando scrivi, non sono le tue parole, ma le parole che ci sono inespresse nel cuore di ogni uomo.
Sii tutto ciò che puoi essere, nelle parole di un personaggio, nei suoi gesti, nella sua mimica facciale, nei suoi passi di danza, nelle note che risuoneranno, negli oggetti che sono intorno, nelle parole che ogni bocca pronuncia, nei pensieri che vagano inespressi, nei colori che risuonano dei sentimenti mai rivelati, in ogni scheggia di marmo o ricciolo di legno che taglia fuori ciò che non è essenziale, in ogni viso la cui immagine è resa eterna da una fotografia. Sii ogni possibilità inesplorata e farai sognare il pubblico per una notte e forse per molte altre, se esso saprà tenere nel proprio cuore la stessa magia che avrai tu. E se strapperai un sorriso o una lacrima o farai vibrare un cuore, tu avrai raggiunto il tuo scopo.
Questo, solo questo è l’arte."
Quando sali sul palco, tu diventi tutte le possibilitá della vita, nelle sfumature pi...ù recondite di ciò che può essere un uomo. Quando suoni o dirigi la musica, non è più solo la tua nota a vibrare, ma tutte le note nelle loro infinite combinazioni. Quando hai di fronte una tela, non imponi su di essa un colore, ma tutti i colori del mondo, mischiandoli di loro nelle tonalità del tuo cuore. Quando scolpisci il duro marmo o intagli il morbido legno, il tuo scalpello sa del sangue delle ferite inferte. Quando il tuo occhi perfora l’obiettivo, l’immagine che resta impressa è quella del mondo che ti vuole sfuggire. Quando scrivi, non sono le tue parole, ma le parole che ci sono inespresse nel cuore di ogni uomo.
Sii tutto ciò che puoi essere, nelle parole di un personaggio, nei suoi gesti, nella sua mimica facciale, nei suoi passi di danza, nelle note che risuoneranno, negli oggetti che sono intorno, nelle parole che ogni bocca pronuncia, nei pensieri che vagano inespressi, nei colori che risuonano dei sentimenti mai rivelati, in ogni scheggia di marmo o ricciolo di legno che taglia fuori ciò che non è essenziale, in ogni viso la cui immagine è resa eterna da una fotografia. Sii ogni possibilità inesplorata e farai sognare il pubblico per una notte e forse per molte altre, se esso saprà tenere nel proprio cuore la stessa magia che avrai tu. E se strapperai un sorriso o una lacrima o farai vibrare un cuore, tu avrai raggiunto il tuo scopo.
Questo, solo questo è l’arte."
da Il Sorriso Imperfetto, di Carla Pavone
Il brano sopra riportato l'ho scritto un po' di tempo fa. In questi anni ho continuato a scrivere, con alti e bassi, andando alla ricerca di un editore (uno di quelli non a pagamento, per intenderci). Finora è andata male, ma non mi arrendo, né si arrende la mia speranza. Quando scrivo non lo faccio perchè voglio farne un mestiere, ma perchè è una delle poche cose che mi piace davvero, che mi fa sentire viva. Spesso le parole mi riempiono la testa in metropolitana, in ufficio, quando cammino, al parco, nei negozi, e spesso non riesco a fermarle. Le frasi si costruiscono l’una dietro l’altra, le parole assumono un significato nuovo, si combinano in giochi di lettere, Non so chi, quando, dove e come leggerà queste pagine, ma spero che si ritrovi nelle descrizioni, nei sentimenti, nelle parole, perché solo allora questo mio scrivere non sarà stato vano.
I miei Romanzi e Racconti
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Il Pavone Bianco (Carla Pavone)
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Lo scrittore, quello vero (ma esistono scrittori “falsi”?), è semplicemente quello che sente la necessità di scrivere e, anziché reprimerla, dà libero sfogo ad essa attraverso l’azione di prendere un foglio (di carta o elettronico) e riempirlo di parole finché ne vengono assieme alle idee (che possono precedere la scrittura o anche essere simultanee ad essa), e poi magari tornarci su, limare, aggiungere, togliere, finché non sente di aver detto ciò che voleva dire nel miglior modo possibile. Lo scrittore non è nient’altro che questo. http://www.galassiaarte.it/Chi_e_davvero_uno_scrittore.html