La
strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L’ostinazione
con cui continuano a corrersi di fianco. Gli ricorda qualcosa, tutto questo.
Dicono di lui...
Quando
un giorno qualcuno scriverà una storia della letteratura italiana di fine
secolo, e come sempre accade con il passare del tempo saranno sopite le
polemiche, estinte le piccinerie e le acrimonie, perdonate le immodestie,
svaporate le invidie che si agitano nel mondo delle lettere, quel qualcuno
dovrebbe accorgersi che il torinese Alessandro Baricco ha squarciato come un
fulmine il cielo stantio della cultura italiana dell’ultimo decennio del ’900,
e tributargli il dovuto riconoscimento, fosse solo per aver scritto un libro
come Castelli di rabbia, indipendentemente dalla sua produzione successiva.