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28 mag 2013

from "The Song of the Happy Shepherd" - W.B.Yeats

To hunger fiercely after truth,
 Lest all thy toiling only breeds
 New dreams, new dreams; there is no truth
 Saving in thine own heart.
The_truth_will_set_you_free_by_truth__hurts.jpg
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from "Two Songs from a Play" - W.B.Yeats

Everything that man esteems
Endures a moment or a day.
Love's pleasure drives his love away,
The painter's brush consumes his dreams
The herald’s cry, the soldier’s tread
Exhaust his glory and his might
Whatever flames upon the night
Man's own resinous heart has fed
 

The_Lovers by cray-z.jpg
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Leda and the swan - W.B.Yeats

A sudden blow: the great wings beating still
Above the terrified girl, her thighs caressed
By the dark webs, her nape caught in his bill,
He holds her helpless breast upon his breast
How can those terrified vague fingers push
The feathered glory from her loosening thighs,
And how can body, laid in that white rush,
But feel the strange heart beating where it lies?
A shudder in the loins engenders there
The broken wall, the burning roof and tower
And Agamemnon dead.
Being so caught up,  
So mastered by the brute blood of the air,
Did she put on his knowledge with his power
Before the indifferent beak could let her drop?
 
Léda, Léon Riesener 1808-1878.jpg

Che tu sia per me il coltello (Yair) - David Grossman

5 luglio
Quando l’aereo è decollato, ho provato una fitta inaspettata e ho scoperto che tra me e te c’è un cordone ombelicale che fa male quando viene teso.

 
airplane crossing the moon.jpg
National Geographic

24 mag 2013

Lamento di Portnoy - Philip Roth

brides by andrez.jpg
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L’inconscio non può far altro che volere. E volere! E VOLERE!

Vede, non riesco a fermarmi! O legarmi a una sola! Ho storie che durano un anno, un anno e mezzo, mesi e mesi d’amore tenero e voluttuoso, ma alla fine – inevitabile come la morte – con il passare del tempo il desiderio si esaurisce. Alla fine proprio non mi riesce di compiere il grande passo. Ma perché dovrei? Perché? C’è forse una legge secondo cui Alex Portnoy deve essere marito e padre di qualcuno? Mi rifiuto categoricamente di firmare un contratto che mi obblighi a dormire con un’unica donna per il resto della vita.


Come posso rinunciare alla novità, visto che una ragazza, per quanto deliziosa e provocante sia stata un tempo, mi diventerà inevitabilmente familiare quanto un pezzo di pane? Per amore? Quale amore? Quello che tiene legate tutte le coppie che conosciamo (quelle che si sono date la pena di lasciarsi legare)? Non è piuttosto debolezza? Non è piuttosto convenienza, apatia, senso di colpa? Non è piuttosto paura, estenuazione, inerzia, pura e semplice mancanza di coraggio, molto, molto più dell’ «amore» di cui sognano sempre i consulenti matrimoniali, i parolieri e gli psicoterapisti? Per favore, non prendiamoci per il culo con l’«amore» e la sua durevolezza.


Lamento di Portnoy - Philip Roth

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Può la gente essere tanto abissalmente idiota e vivere? Possibile che siano equipaggiati con tutta l’attrezzatura, un cervello, una spina dorsale, e i quattro buchi per occhi e orecchie, eppure vivano la vita senza cogliere il minimo indizio dell’esistenza di sentimenti e desideri in altri che non siano loro?


Lamento di Portnoy - Philip Roth

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Venite, qualcuno, chiunque, scopritemi e condannatemi, ho commesso il peccato più terribile: ho preso ciò che non mi è permesso avere! Ho anteposto il mio piacere ai doveri verso i miei cari! Vi prego, catturatemi, imprigionatemi prima che, Dio non voglia, la faccia franca e continui a combinare quello che mi piace veramente!

Marco Musso

Io ci sarò in ogni sfumatura, nella presenza e nell'assenza, nei pensieri deposti e in tutti quei raggi di sole che hai colto come fiori di questo mazzo infinito che è la vita. Io correrò, volerò, inseguirò ogni sogno come fosse l'inizio di... un nuovo cammino, come se il destino volesse per noi il confronto, la sveglia dal torpore per comprendere le cose buone. Non esiste ostacolo al viaggio, nell'infinito calore di questo abbraccio che tra imbarazzo ed euforia conduce in pulsazione l'emozione di questa eterna follia.

Marco Musso Milano 24 maggio 2013 09.37 a.m.
Foto: Travel, by Marvelet (deviantart.com)
Link:
https://www.facebook.com/marcomussoofficial

Oscar Wilde

E' come se una mano di ghiaccio si posasse sul cuore.
E' come se il cuore palpitasse, fino a schiantarsi, in un vuoto abisso.
O. Wilde, The picture of Dorian Gray
 
ice_cube_candle_by_blaisie-d5tbkh1 (deviantart.com)

Lamento di Portnoy - Philip Roth


Per infrangere la legge tutto ciò che devi fare è... tirare dritto e infrangerla! Tutto ciò che devi fare è smettere di tremare e di ritenere la cosa inimmaginabile e al di là della tua portata: tutto ciò che devi fare è farlo!
line_of_the_law_by_jonniedee-d4ckamj.jpg
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Lamento di Portnoy - Philip Roth


Dottore! Lei non può immaginare che senso di gloria là fuori, solo in tutto quello spazio... Conosce il baseball? Perché l’esterno centro è una sorta di posto d’osservazione, una specie di torre di vedetta, dove sei in grado di vedere tutto e tutti, di comprendere cosa sta accadendo nell’istante in cui accade, non solo dallo schiocco della battuta, ma dal lampo di movimento che percorre gli interni nell’attimo in ci la palla vola verso di loro; e una volta che li ha superati, “E’ mia” gridi “è mia”, dopodiché scatti. Perché all’esterno centro se riesci a raggiungerla è tua. Ah, quant’è diversa casa mia dall’esterno centro, dove nessuno mette le mani su qualsiasi cosa io chiami mia!


Intensity_by_elevatorjumpsta.jpg
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E’ semplicemente inimmaginabile un qualsiasi frangente in cui io non sappia come muovermi, o dove muovermi; o cosa dire o non dire... Ed è vero, no? – incredibile ma ver – che c’è gente che prova nella vita la disinvoltura, la fiducia in sé, la semplice ed essenziale sintonia con gli avvenimenti che io ero solito provare come esterno centro dei Seabees? Perché, vede, non si trattava di essere il miglior esterno centro, bensì solo di sapere con precisione, fino al più piccolo particolare, come dovesse comportarsi un esterno centro,. E c’è gente simile che cammina per le strade degli Usa? Le chiedo: perché non posso essere anche io uno di loro? Perché non posso esistere adesso come esistevo per i Seabees là all’esterno centro? Oh, essere un esterno centro, un esterno centro, e nient’altro!

23 mag 2013

Da LA BALLATA DEL CARCERE DI READING di Oscar Wilde

And all men kill the thing they love,
by all let this be heard
some do it with a bitter look
some with a flattering word,
the coward does it with a kiss
...
the brave man with a sword

Oscar Wilde, The Ballad of Reading Gaol
 
 
Eppure tutti gli uomini uccidono ciò che amano,
tutti ascoltino dunque ciò che dico:
alcuni uccidono con uno sguardo d'amarezza,
altri con una parola adulatoria,
il codardo uccide con un bacio,
l'uomo coraggioso con la spada".
La ballata del carcere di Reading

Che tu sia per me il coltello (Myriam) - David Grossman

Magritte "Notrepro"
Uno sconosciuto ha visto in me qualcosa che lo ha tanto colpito da spingerlo ad affidarmi la sua anima
Tu sai che la somiglianza tra noi è anche in ciò che definisci “torbidi meandri dell’anima”. E’ lì, con un’intensità che ancora non conoscevo, potrai forse capire perché voglio avvicinarmi a chi mi rimanda l’eco delle cose che meno amo di me stessa. Vorrei conoscere i rivoli in cui scorrono i tuoi sentimenti e i tuoi istinti. Quelli visibili e quelli nascosti. Quelli irruenti e quelli tortuosi. Perché la sorgente da cui sgorgano è ai miei occhi un luogo primordiale, una sorgente viva e preziosa alla quale io anelo.
All’improvviso si riaccende in me il desiderio irrefrenabile di assecondare il tuo gioco, di incontrarti solo a parole, come proponi. Di lasciarmi andare sulla pagina, di sciogliermi nelle tue fantasie per vedere fin dove sei capace di trascinarmi.

Che tu sia per me il coltello (Yair) - David Grossman


17  settembre

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C’è un punto che sogno di baciare: la conca sulla spalla, vicino al collo. Voglio sentirne il calore, la pelle morbida come velluto e l’arteria pulsante – la pulsazione silenziosa e incessante della vita che palpita in te. Vieni, accucciati sotto la mia ala,  non dire nulla ma ammetti in cuor tuo che è possibile immaginare il matrimonio anche così: due individui che si osservano, uno di fronte all’altro, in un rito prolungato, lentissimo – il rito dell’esecuzione di una persona amata.

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17  settembre

Chi può resistere alla tentazione di sbirciare nell’inferno di un altro?

3 ottobre e giorni seguenti

Di volta in volta ti crei in me. Non siamo vivi, ricordi? Ma è vivo tutto ciò che hai scritto. La tua vita è la mia. Il tuo viso. Lo disegno nella mente, ne ripasso ogni linea. Ti vesto, ti spoglio, adagio, un capo dopo l’altro. Parlo a me stesso con il tuo timbro, la tua voce scritta, e una punta di tristezza nel fondo.

Non smettere. Non smettere di essere.

18 mag 2013

Non...



Non sfiorarmi
Né la pelle del mio corpo
Né le mie labbra
Né il mio animo

Finché non avrai condiviso ogni mio pensiero, persino quelli che nascono dal buio profondo della mia anima
Finché non avrai ascoltato ogni battito del mio cuore e tremato con me per le mie paure e le mie ansie o gioito per la felicità che moltiplica quei battiti all’infinito
Finché non avrai vissuto ogni istante del mio passato e avrai i miei stessi ricordi
Finché non sarai capace di vivere ogni attimo insieme a me, non importa in quale luogo ci troviamo, se insieme o divisi
Finché non vorrai costruire i miei sogni con le tue mani quando io non ne ho più la forza
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Non chiamarmi amore
Fino a quando non avrai amato il modo in cui si arricciano i miei capelli quando piove
Fino a quando non tremerai per la mia fronte che si corruga quando sono tesa e preoccupata
Fino a quando non ti preoccuperai per me al lieve sollevarsi del mio sopracciglio
Fino a quando non fremerai per lo smorzarsi del mio sorriso quando soffro e al sollevarsi delle pieghe delle mie labbra quando sorrido
Fino a quando cercherai il mio sguardo che si nasconde nel buio o i miei occhi che brillano di luce
Fino a quando non ti disturberà la mia voce che si tinge di rabbia
Fino a quando non ti farà sorridere ogni ruga del mio viso
Fino a quando non vorrai accarezzare le mie mani che si affannano ogni giorno
Fino a quando non vorrai restare sveglio ad ascoltare il mio respiro la notte
Fino a quando non avrai voglia di seguire la curva dei miei fianchi che si espandono in età matura
Fino a quando non vorrai correre per me quando le mie gambe faranno fatica.
angelzfury.blogspot.com
 
Ma soprattutto, non dirmi che mi ami
Finché di me non amerai
Il modo il cui lascio lo spazzolino da denti, bagnato e fuoriposto
L’odore di bruciato del mio arrosto quando ho avuto voglia di fare altro
I tuoi slip colorati di rosa a causa del mio maglione rosso
Le camicie piegate male perché mi sono distratta
La cena che non è pronta perché mi sono fermata un attimo
Il modo in cui stendo i panni perché sia più facile stirarli dopo
Le impronte di pioggia sul pavimento
Il mio disordine o la mia mania per la pulizia
Le mie piante che muoiono perché non so curarle
Il frigorifero troppo vuoto perché non fatto in tempo a fare la spesa
I miei pigiami con gli orsetti e le calze d’inverno
Il mio viso scialbo la mattina e sfatto di sera
Fino a che tutto ciò non farà parte di te, come fa parte di me,
Fino ad allora, ti prego,
Non dire di amarmi.

17 mag 2013

Che tu sia per me il coltello (Yair) - David Grossman


16 agosto
Sappi solo che io sono il miglior padre del mondo, davvero. Ancora oggi mi occupo di lui con devozione materna: lo nutro, lo vesto, lo pulisco, e persino in questo momento mi vengono le lacrime agli occhi pensando a quanto bene gli voglio, a quanto sia bello e a come io lo distruggo in continuazione.
Una volta potevo indovinare quasi ogni suo pensiero e avevamo il nostro lessico privato. Naturalmente usavamo le loro parole, ma erano nostre, perché le avevo scelte per lui dentro di me. Quasi tutte le parole che ha imparato fino a tre anni gliele ho insegnate io. Gli dicevo: “Ecco un uccello. Ripeti: uccello”. E lui mi guardava affascinato, dicendo: “uccello”. Solo dopo averla ripetuta la parola diventava sua. Come se io l’avessi masticata e gliela avessi messa in bocca. Mi sentivo come se gli stessi porgendo i primi mattoncini Lego per costruire il suo mondo, e così facendo penetravo ulteriormente in lui, gli lasciavo un’impronta, esistevo in lui come, forse, non esisto in nessun altro luogo della terra. Capisci? Improvvisamente avevo affondato le radici.
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Cosa non ho fatto per esistere dentro di lui! Stavo chino sul suo letto quando dormiva, gli passavo una mano sul viso e gli disegnavo i sogni con le dita. Gli sussurravo parole allegre nell’orecchio perché giungessero fino alla fabbrica dei sogni e, all’occorrenza, li rendessero più dorati. Avrei fatto qualunque cosa per divertirlo. E lui rideva con me...


Che tu sia per me il coltello (Yair) - David Grossman

6 giugno
Non ho avuto nemmeno il tempo di esitare, perché ho visto il mio nome in fondo al tuo sorriso e mi sono tuffato.


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Al diavolo le leggi della natura e della società, che impongono a un’anima di accontentarsi della propria esistenza, racchiusa nella propria pelle. O sepolta nel proprio pozzo.
Cosa valgo se non ti scrivo una lettera?
Dentro di me esisti in un modo che mi atterrisce.
 
7 giugno


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Ho visto come fuggivi senza muoverti dal tuo posto, sfruttando quella momentanea distrazione per sparire. Ho anche visto dove sparivi. Qualcosa nei tuoi occhi si è aperto e chiuso, una porta segreta ha sbattuto e d’un tratto solo il tuo corpo era presente, triste e abbandonato. Tenevi la testa un po’ china e ti stringevi nelle braccia, come se stessi cullando te stessa-bambina, te stessa-neonata. Sulla fronte ti si sono disegnate delle rughe stupende, come quelle di una bambina intenta ad ascoltare una storia lunga, complicata e triste. Sì, il tuo viso si è staccato da se stesso e ha cominciato a librarsi nell’aria. Senza capire, ho sentito il mio cuore balzare verso di te. Evidentemente c’era una breccia lì, dove mi manca una costola. Tutto si è confuso, e anch’io.
 
11 giugno
Perché rinunciare a qualcosa? Perché rinunciare a tutto? Voglio tutto con te, perché solo con te posso volere tutto.
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La “realtà” è, in fin dei conti, solo una coincidenza momentanea su un globo enorme, brulicante di possibilità che non si realizzeranno mai. Ognuna di loro potrebbe raccontarci una storia completamente diversa di noi, interpretarci in modo differente.
Perché accontentarsi di poco? Per tutta la vita ci accontentiamo, e con te voglio toccare tutto con gesti ampi e generosi, come se questa fosse l’ultima volta che tocco in vita mia. E come fai tu a fermarti nel momento in cui hai cominciato a svelare qualcosa di profondo?
Spiegami, Myriam, cos’è questa guerra che a volte devi combattere per finire una giornata con la ferma volontà di alzarti il giorno dopo? Di cosa parli esattamente? E da dove deriva questa sensazione, assurda e folle, che a te sia vietato creare qualcosa di nuovo nel mondo?
Basta, basta stringere i pugni.
14 giugno
Bum!
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Allora adesso tocca a me?
Dopo aver fatto l’amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi intorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un’immagine su un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo.
Yair
 
21 giugno

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Un giorno ballerò per te. Anche se ci sarà altra gente intorno. Non m’importa. Ti guarderò negli occhi e ballerò solo per te. Ma nel frattempo bisogna scrivere, no?
 
 
 
7 luglio

Nectar by TwiggyTeeluck.jpg
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Ci arrenderemo, ti è chiaro, vero? Quando nel cuore si sarà accumulata una dolcezza triste, pastosa, pesante, nettare d’autunno. So solo che ora ti desidero disperatamente. Ma sono anche sicuro che ci è proibito persino osare di porre un piede nella realtà. Tutto si scioglierebbe, perderebbe vigore, ricadrebbe nei soliti cliché. I mille fili sottili e trasparenti con cui abbiamo ricamato noi stessi – di colpo quest’astratta bellezza si materializzerebbe nella carne e andrebbe perduta in un istante. Credimi, so quello che dico e ripeto: esisteremmo solo per noi, anche se pensi che non abbiamo niente da nascondere.
 
 
 
11-12 luglio
Io sono una tigre che impazzisce nell’impossibilità di divorarti.
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drops_ii_by_x_xspitfirex_x-d5eiu0j.jpg
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24 luglio
Chiudo gli occhi e vedo una donna intenta a scrivere. Ma le sue labbra cominciano a tremare. Scrive qualcosa e cancella con violenza. Mentre scrive queste parole sgorgano le lacrime e bagnano il foglio. Ma tu sei sempre così? E come hai potuto trattenerti fino a oggi? Vedo solo una donna che dopo avere scritto una notte intera, posa la fronte sulla mia esausta. Una spossatezza di anni, probabilmente, e guardandomi negli occhi dice che ho toccato il punto esatto in cui lei è muta. Anch’io tacerò adesso. Buonanotte.
 
 
 
 
 
25 luglio
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Non ho dubbi che se ci fossimo incontrati di persona, non saremmo riusciti a conoscerci nel modo in cui ci conosciamo. Ma allora non avrei conosciuto la tristezza che già da qualche giorno mi tengo stretta (con una sorta di incredibile nostalgia). E non solo la tristezza. Tutto quello che è legato a te, ogni sentimento che susciti in me e che mi rimane aggrappato giorno e notte, senza stancarsi. Mi preme addosso il viso e il seno. Perà mi commuove il pensiero di esserti vicino in questo momento. Perché mi sembra che da tempo, da molto tempo, non sia successa a qualcuno una cosa tanto bella mentre io sono nei paraggi.
 
 
2 agosto
Ho provato una fitta di dolore e di delusione, proprio così, quando ho capito che dentro di te esiste anche la capacità di fingere.
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Capisci? La sorprendente disinvoltura con cui ti destreggi tra realtà e invenzione. A ripensarci, mi fa effetto scoprire che sei capace di immaginare qualcosa con tanta forza di autoconvincimento (che è fatta del materiale di cui sono fatte le menzogne). Ma non mi sento ingannato (è assudo che tu mi abbia chiesto scusa). Non hai fatto niente di proibito, al contrario. Era la storia che volevi raccontarmi in quel momento, e probabilmente volevi anche crederci, vederla scritta, vederla viva nelle parole. Magari ti piaceva l’idea che esistesse anche nei miei pensieri, che a modo suo fosse presente in questo mondo. E io ci ho creduto, perché è il primo articolo della nostra costituzione.
A volte provochi in me dolori simili a quelli che si provano durante la crescita – nelle articolazioni dell’anima, però. E’ una sensazione strana. In ogni tua lettera imparo su di te qualcosa di nuovo e inatteso, ma mi separo anche da qualcos’altro che pensavo e immaginavo di te. Certi giorni sento che sono ancora molto lontano dal conoscerti come vorrei.
11 agosto
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Ieri, mentre scrivevo, ho di nuovo pensato quanto sono strane le lettere. Quando tu ricevi una mia lettera io sono già altrove. Quando io ne leggo una tua, mi trovo di fatto in un momento passato. Sono con te in un tempo in cui ormai non sei più. Il risultato è che ognuno di noi vive in momenti da cui l’altro è già uscito... Cosa ne pensi? Forse è questa l’origine della tristezza che quasi ogni tua lettera suscita in me, indipendentemente dal suo contenuto. La vita scorre. 
 
 
 
20 agosto
Vuoi incontrarmi “nella mia interezza”? Un incontro come si deve? Senza decidere in anticipo cosa accadrà? Senza scartare a priori alcuna possibilità? “Nella mia interezza” vuol dire anima e corpo?
“Non ce la faccio più così – la lontananza da te, questa astrazione – perché non riesco a contenere tutto quello che sta succedendo: ho veramente bisogno di un contatto diretto. Di un contatto diretto con te. Basta, vieni con il tuo corpo, nella tua interezza, nella tua concretezza, completa o parziale, divisa o moltiplicata. Ma vieni a braccia aperte”.
Voglio che questa felicità fluisca e voglio farmi trasportare da lei. Non mimporta che alle mie spalle i cani digrignino i denti e che sulle recinzioni di filo spinato appaia la scritta “famiglia rende liberi”. Senti, forse, nonostante tutto, tenterò la fuga. Non so se ci riuscirò, ma questa volta ho un aiuto dall’esterno. Qualcuno mi aspetta dalla parte illuminata. Ecco i tuoi regali, non ho paura di nulla, sono disposto a gridare con tutte le mie forze che lo voglio, è possibile, io e te ci verremo incontro e ci troveremo a metà strada, è una cosa meravigliosa che può anche succedere.
23 agosto
Forse hai ragione tu nel sostenere che un incontro a “metà strada”, come ho proposto, non basta più, che il vero incontro avverrà solo se ciascuno di noi compirà tutto il cammino verso l’altro. Come vorrei poterlo dire con convinzione. Lo vorrei più di ogni altra cosa, ma credo di non aver mai percorso un tragitto così lungo.
Adagio, adagio, va bene?

L'ombra di Cyrano




Lex era steso a terra, al buio. Gli occhi chiusi vagavano nei suoni che il suo orecchio riusciva a percepire. Mormorio del pubblico. Il pubblico in attesa, come appena prima che si apra il sipario e si presenti la scena, vuota. Il pubblico trepidante, come appena prima che il protagonista entri in scena e confermi con la sua presenza che lo spettacolo ci sarà e nemmeno un centesimo del biglietto andrà sprecato. Il pubblico sconosciuto, quello che devi conquistare con i gesti, con le parole, con il tuo sguardo mentre erra sulla scena o mentre si deposita su un viso sconosciuto, seduto in platea, che sorride o piange o trema insieme a te, per te.
Lex era steso a terra, immobile. Ma quella scena non era parte dello spettacolo.
Era un imprevisto. Nessuno aveva scritto quel copione per lui: stava recitando una parte che non si era preparato e che qualcun altro aveva deciso di portare in scena per lui. Non che la cosa lo infastidisse: era un attore che sapeva improvvisare, quando necessario. Pronto alla battuta, pronto a risollevare qualsiasi situazione disperata: una battuta dimenticata, un pezzo della scenografia che crollava, il pubblico che lo apostrofava con disprezzo o ilarità esagerata. Perché era nel suo carattere: vivere con allegria, perché la vita sa sempre offrirti qualcosa di triste e doloroso e allora tanto valeva prenderla in giro sorridendo.

16 mag 2013

L'ossessione

Sei il chiodo fisso.
Io sono il quadro appeso a te.
 

Fabio Volo

L’importante non è quanto aspetti… ma chi aspetti.
E’ una vita che ti aspetto – Fabio Volo
 
 
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