
Se nasci in Afghanistan,
nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un
bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi,
qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore,
il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il
risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora
stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle
patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna
in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo
per bene e ti lascia solo.
Come si fa a cambiare vita
così, Enaiat? Una mattina. Un saluto.
Lo si fa e basta, Fabio.Una volta ho letto che la scelta di emigrare nasce dal bisogno di respirare.
E’ così. E la speranza di una vita migliore è più forte di qualunque sentimento. Mia madre, ad esempio, ha deciso che sapermi in pericolo lontano da lei, ma in viaggio verso un futuro differente, era meglio che sapermi in pericolo vicino a lei, ma nel fango della paura per sempre.
Non ci avevo mai pensato,
Enaiat, lo sai?
A cosa?Al fatto che sentire sia molto diverso da guardare. È meno doloroso. È così? Permette di giocare con la fantasia, di trasformare la realtà.
Sì. O almeno lo era. Per me.
Un desiderio bisogna
sempre averlo davanti agli occhi, come un asino una carota, e che è nel
tentativo di soddisfare i nostri desideri che troviamo la forza di rialzarci, e
che se un desiderio, qualunque sia, lo si tiene in alto a una spanna dalla
fronte, allora di vivere varrà sempre la pena
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