«Che differenza credete che vi sia fra coloro che nella caverna di cui parla Platone contemplano le ombre e le immagini delle varie cose, desiderando nient'altro ed essendo pienamente soddisfatte della propria condizione, e il sapiente che, uscito dalla caverna, vede le cose vere? Se il Micillo di Luciano avesse potuto continuare a sognare per tutta la vita il suo sogno di ricchezza, che motivo av...rebbe avuto per continuare a desiderare un'altra felicità? Non vi è dunque alcuna differenza tra la condizione dei folli e quella dei savi, o, meglio, se in qualcosa differisce, è a favore dei folli. Prima di tutto perché la loro felicità costa ben poco: solo una piccola illusione. E poi perché ne godono insieme a moltissimi altri, e "non c'è alcun bene di cui si possa godere fino in fondo se non c'è qualcuno a goderne con noi".»
Erasmo da Rotterdam, Elogio della pazzia
Foto: Allegoria della caverna di Platone, de La Nuova Accademia
Erasmo da Rotterdam, Elogio della pazzia
Foto: Allegoria della caverna di Platone, de La Nuova Accademia
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