Notte calda.
Notte che non si respira. Notte che sa di polvere e di marcio, i resti del mercato che si decompongono lenti in piazza.
Notte che si vorrebbe essere ovunque, tranne che dove si è. E di cammina, e ci si rivolta nel letto, e si esce sui balconi cercando aria, e invece l’aria non c’è e chissà se ci sarà più.
Notte di aria ferma, che è uno sforza tirarla dentro i polmoni.
Notte.
Notte senza requie.
Notte che il sonno non riposa, e non riposa stare sdraiati e occhi spalancati nel buio.
Notte senza più futuro.
Notte di rabbia e di paura.
Notte che non ha luce, che non ha speranza.
Notte che sembra possedere le cose e i pensieri. Notte come un lago, che inghiotte la città e i suoi mille movimenti. Notte che teme il respiro, notte senza amore.
Notte che cambia, che non lascia sorrisi.
Notte che non ha carezze.
Notte di fantasmi.
Notte di voci e di sussurri che vengono dal buio.
Notte allucinata, di movimenti percepiti con la coda dell’occhio. Notte di tremori improvvisi, notte di febbre alta.
Notte di antiche parole, di sospiri senza vita. Notte dall’altro mondo.
Notte di spiriti del passato, notte di ricordi che si credevano seppelliti.
Notte.
Notte infinita. Notte senza luce.
Notte per i morti, notte per i fantasmi.
Notte senza vita.
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