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Dieci e lode.
La freschezza del linguaggio di un ragazzo di sedici anni per descrivere sentimenti difficili con la forza di un adulto. Bello, bello davvero. Per chi non ha paura di piangere davanti ad un libro.
Non ero così entusiasta di un libro come da quando ho letto "Non ti muovere" e "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini
Dieci e lode.
La freschezza del linguaggio di un ragazzo di sedici anni per descrivere sentimenti difficili con la forza di un adulto. Bello, bello davvero. Per chi non ha paura di piangere davanti ad un libro.
Non ero così entusiasta di un libro come da quando ho letto "Non ti muovere" e "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini
"Il brutto della vita è che non ci sono le istruzioni per l'uso. Tu le segui e se il cellulare non funziona c'è la garanzia. Lo riporti indietro e te ne danno uno nuovo. Con la vita no, non te la ridanno indietro nuova, ti devi tenere quella che hai, usata, sporca e mal funzionante"
"Il dolore mi costringe a chiudere le palpebre, a nascondere gli occhi. Ho sempre pensato che avrei divorato il mondo con i miei occhi, come api si sarebbero posati su tutte le cose per distillarne la bellezza. Ma la malattia mi costringe a chiudere gli occhi: per il dolore, per la stanchezza. Solo poco a poco ho scoperto che a occhi chiusi vedevo di più, che sotto le palpebre chiuse tutta la bellezza del mondo era visibile, e quella bellezza sei tu, Dio. Se tu mi fai chiudere gli occhi è perchè io stia più attenta, quando li riapro".
"Perdo tempo a scrivere i miei MMM (messaggi mai mandati) sul cellulare. E la verità è che il T9 è più intelligente di me. Il T9 può pensare settantacinquemila parole, io solo mille. Ed è vero. QUante parole io non so, non mi vengono, parole che non conosco e il T9 mi suggerisce. [...] Comunque sia mi ritrovo ad avere scritto - non so neanche come - "Caro Fin", perchè la parola Dio con il T9 non compare. E "Fin" per Dio non mi sembra un cattivo soprannome. Il nome Dio mi fa paura. Continuo a scrivere, proprio come ho fatto con Beatrice, ma sul cellulare almeno le righe sono dritte: "dici di essere padre nostro, ma sembri startene troppo tranquillo nei cieli. Io non so il tuo nome e se non ti offendi ti chiamo Fin perchè il T9 ti chiama così. Non posso accettare la tua volontà, perchè non ha senso quello che stai facendo con Beatrice. Sei onnipotente: salvala. Se sei misericordioso, guariscila. Mi hai messo un sogno nel cuore: non portarmela via. Se mi vuoi bene, dimostramelo. O sei troppo debole per fare il Fin? Tu dici di essere la vita, ma la vita te la riprendi. Tu dici di essere l'amore, ma l'amore lo rendi impossibile. Tu dici di essere la verità, ma la verità è che non ti importa di me e che non puoi cambiare le cose. Non mi stupisce che poi nessuno ti creda. Forse sono presuntuoso, ma se io fossi al posto tuo, la prima cosa che farei - non bisogna essere Fin per capirlo - è guarire Beatrice. Amen". Mentre scrivo, un messaggio mi interrompe e lo leggo ad alta voce "Ricordati sempre che io ci sono. Ti voglio bene anche se non lo meriti ;-) S." Silvia è un angelo ed è in contatto diretto con Dio, forse dovrei chiedere a lei se ha il numero di cellulare di Fin, così gli mando il messaggio. Fin, sono sicuro che farai guarire Beatrice! Al posto tuo io lo farei, e spero tu sia meglio di me..."
Il libro mi aveva intrigato, in libreria.
RispondiEliminaMa non l'ho mai preso in mano, sul serio.
Mi sa che ora...
E' veramente bello... il mondo visto da un sedicenne... con quella freschezza di sentimenti che ricorderai in prima persona o perchè i nostri ragazzi ci sono "quasi" vicini.. veramente bello.. letto in due giorni forse.. se vuoi te lo presto..
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