Archivio Blog

Cerca nel blog

19 nov 2010

Io e Te - Niccolò Ammaniti

Un piccolo gioiello che mi ha ricordato molto "Bianca come il latte..." di Alessandro d'Avenia.
Ancora un ragazzino, questa volta di quattordici anni. Lorenzo si inventa di essere stato invitato da alcuni amici di scuola ad una settimana bianca. Convince la mamma a farlo andare solo all'appuntamento con gli amici e poi torna di nascosto a casa e si nasconde in cantina, pronto a vivere una settimana di scatolette di tonno, giochi elettronici e libri di lettura. Inaspettatamente arriva Olivia, la sua sorellastra di una decina d'anni più grande, in crisi di astinenza. Banco di prova ineguagliabile per il piccolo Lorenzo, che si ritrova addosso un problema più grande di lui, ma riuscirà ad instaurare un rapporto unico e per tutta la vita con la sorellastra.
Intenso in alcuni punti e leggero in altri, in un'altalena di momenti drammatici e divertenti tipica dell'adolescenza.
Bello, davvero bello.


Da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua specie, ma le tiene una sull’altra, così sembrano due. Ha l’addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce.
Avevo sbagliato tutto.
Ecco cosa dovevo fare.
Imitare i più pericolosi.
Mi sono messo le stesse cose che si mettevano gli altri. Le scarpe da ginnastica Adidas, i jeans con i buchi, la felpa nera con il cappuccio. Mi sono tolto la riga e mi sono fatto crescere i capelli. Volevo anche l’orecchino ma mia madre me lo ha proibito. In cambio, per Natale, mi hanno regalato il motorino. Quello più comune.
Camminavo come loro. A gambe larghe. Buttavo lo zaino a terra e lo prendevo a calci.
Li imitavo con discrezione. Da imitazione a caricatura è un attimo.
Durante le lezioni me ne stavo al banco facendo finta di ascoltare, ma in realtà pensavo alle cose mie, mi inventavo storie di fantascienza. Andavo pure a ginnastica, ridevo alle battute degli altri, facevo scherzi idioti alle ragazze. Un paio di volte ho anche risposto male ai professori. E ho consegnato il compito in classe in bianco.
La mosca era riuscita a fregare tutti, perfettamente integrata nella società delle vespe. Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto

1 commento:

  1. Dopo aver letto "Ti prendo e ti porto" via e "Fango" mi avvicinerò volentieri a questo nuovo libro di Ammaniti...se poi in qualche modo ricorda "Bianca come il latte" sono sicura che mi piacerà.

    RispondiElimina