Ho letto questo libro in
due giorni e mi sono meravigliata di quanto se ne sia parlato in giro. Ho
pensato tra me e me di non averlo capito, ma sinceramente non avevo voglia di
rileggerlo... Ho pensato di essere insensibile ad un dramma, ma poi ho scoperto
che il motivo vero per il quale non mi è piaciuto questo libro è solo il fatto
che ritengo che un dramma così profondo come quello vissuto da Massimo
Gramellini non possa essere raccontato in uno stile da cronaca giornalistica. La
storia c’era, era bella: bastava poco per uno scrittore della portata di Gramellini
per scriverla un po’ meglio. Si salvano solo le pagine di Sarajevo e qualche
spunto emotivo qui e lì.
Giudizio: Deludente. Tutto
qui.
Vi rinvio alla voce “anomala” nel chiasso intorno a questo libro, quella
di Gaia Converti nel blog “Sul Romanzo”: http://www.sulromanzo.it/blog/fai-bei-sogni-di-massimo-gramellini:
« Il problema, nel recensire un libro
autobiografico, è il timore che la critica al testo vada a impelagarsi in
qualcosa di personale. Questo lo so io, lo sapete voi e immagino lo sappia
anche Massimo Gramellini, autore di Fai bei sogni(Longanesi, 2012). Tagliamo
la testa al toro: sarebbe stato meglio lasciare la storia narrata,
autobiografica e impregnata di lacrime facili ai nostalgici racconti in
famiglia: quelli del due di novembre, al ritorno da un triste giro di saluti al
camposanto. O, per essere più chiari, se questo romanzo autobiografico l’avesse
scritto un Mario Rossi a caso, sarebbe stato pubblicato da un editore a
pagamento. Gramellini ci conduce per mano, lieve come la noia di un pomeriggio
di pioggia, lungo la sua infanzia [...]»
Da Fai bei sogni:
«Non
essere amati è una sofferenza grande, pero' non la più grande. La più grande è
non essere amati più. [...]Quando un sentimento ricambiato cessa di esserlo, si
interrompe brutalmente il flusso di una energia condivisa. Chi è stato
abbandonato si considera assaggiato e sputato come una caramella cattiva.
Colpevole di qualcosa di indefinito.»
«I
'se' sono il marchio dei falliti. Nella vita si diventa grandi 'nonostante'»
«Non
so se in amore vince chi fugge, ma di sicuro chi perde rimane dov'è: immobile»
«Mi
ero preso una cotta formidabile. Fra fuochi e chitarre, in riva al mare e
dentro un sacco a pelo. Perchè tutti, una volta nella vita, abbiamo diritto di
credere che le canzoni dell'estate siano state scritte apposta per noi»
«Esisteva
un essere umano, in quella città [Sarajevo], che per quisquilie di razza si era
appostato dietro un cornicione, aveva inquadrato nel suo mirino telescopico un
bimbo che giocava per strada con un palloncino e gli aveva sparato allo
stomaco.»
«Non
esiste momento più bello, all'inizio di una storia, di quando intrecci le dita
in quelle dell'altra persona e lei te la stringe. Ti stai affacciando su un
mare di possibilità.»
«Gli
affetti dell'infanzia si imprimono nel cuore come tatuaggi indelebili. Quando
sembrano morti sono solo svenuti. E possono riprendere a vivere senza bisogno
di troppe spiegazioni.»
«Pur
di non fare i conti con la realtá preferiamo convivere con la finzione,
spacciando per autentiche le ricostruzioni ritoccate o distorte su cui basiamo
la nostra visione del mondo»
«Il
dolore apre squarci che consentono di guardarsi dentro»
«Ci
vuole una forza d'animo straordinaria per alzarsi dal letto ogni mattina con
l'idea che la vita sia una prova e vada affrontata sempre, anche quando si è
sicuri di avere subito un'ingiustizia terribile e si ha paura di non farcela»
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