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17 set 2013

Il peso della farfalla - Erri De Luca

L’incontro tra un vecchio camoscio, il re dei camosci, ed un vecchio bracconiere. Entrambi si portano appresso una stanchezza assaporata, sazia. L’incontro avviene in un ambiente perfetto, in cui la specie umana è in minoranza è assoluta. Il bracconiere incontra l’atleta delle vette, noto per la sua capacità di correre senza rumore sugli abissi. Il bracconiere lo va a stanare per ammirazione, un sentimento pulito, non mischiato con l’invidia. La caccia terminerà con la più grande disillusione mai provata prima: la consapevolezza di avere quasi rubato un sogno, quello del camoscio. E il battito della farfalla posata sul corno del camoscio, carico sulle sue spalle, finì insieme al battito del suo cuore.
Citazioni

L’aquila a terra è goffa. Appesantita dal pasto è poco più di un tacchino. Va via sopra le zampe corte e prima di salire tocca e rimbalza a terra un po’ di volte. Un’aquila sazia a terra è vulnerabile. Il re dei camosci ne aveva uccisa una sopra un altipiano. Aveva aspettato che si appesantisse e poi l’aveva attaccata. L’aquila non riusciva a prendere quota, affannava bassa. Il branco sbigottito da lontano aveva visto il loro re buttarsi a muso a terra addosso all’aquila che scappava e ricadeva. Il re con un colpo di corno sinistro l’aveva trafitta a mezz’aria mentre si abbassava. Ferita, l’aveva poi calpestata saltandole sopra con gli zoccoli, lasciandola a morire. Non si era mai visto, nel regno dei camosci.
Per un tempo del secolo scorso la gioventù si dette una legge diversa da quella stabilita. Smise di imparare dagli adulti, abolì la pazienza. In montagna saliva cime nuove, in pianura si dava nomi di battaglia. Voleva essere primizia di tempi opposti, dichiarava falsa ogni moneta. Non aveva diritto all’amore, pochi di loro ebbero figli durante gli anni rivoluzionari. Mai più si è visto un altro accanimento a rovesciare il piatto, in una gioventù. Un piatto sottosopra contiene poco però ha la base più larga, sta piantato meglio.
Senza certezza d’inferiorità manca la spinta a mettersi all’altezza.
Sono scarsi i sensi in dotazione alla specie dell’uomo. Li migliora con il riassunto della intelligenza. Il cervello dell’uomo è ruminante, rimastica le informazioni dei sensi, le combina in probabilità. L’uomo così è capace di premeditare il tempo, progettarlo. E’ pure la sua dannazione, perché dà la certezza di morire. Quel giorno di novembre l’uomo sapeva di rasentare il termine. Poteva essere l’ultima volta dietro al branco, oppure la penultima. L’uomo non sopporta la fine, dopo averla saputa si distrae, spera di avere sbagliato la previsione.
In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove. Sono una quota sperimentale che va alla deriva. Dietro di loro la traccia aperta si chiude.
L’uomo d’inverno deve solo resistere nel guscio. Pensa: nessuna geometria ha ricavato la formula dell’uovo. Per il cerchio, la sfera c’è il pigreco, ma per la figura perfetta della vita non c’è quadratura.
Il corpo e l’ombra disegnano l’articolo il. L’uomo sulla montagna è una sillaba nel vocabolario.
Un uomo che non frequenta donne dimentica che hanno di superiore la volontà. Un uomo non arriva a volere quanto una donna, si distrae, s’interrompe, una donna no. Davanti a lei si trovava incalzato. Se era un guardacaccia se la sbrigava. Ma una donna è quel filo di ragno steso in un passaggio, che si attacca ai panni e si fa portare. Un uomo che non frequenta donne è un uomo senza. Non è un uomo e basta, nient’altro da aggiungere. E’ un uomo senza. Può dimenticarselo, ma quando si ritrova davanti, lo sa di nuovo.
Era l’acciaio tirato a lucido dall’affilatura, di quella materia erano gli occhi della donna. Lei sapeva l’attrazione innescata in un uomo dal suo corpo. Chissà quanti si erano messi in fila per ottenere di essere guardati, quanti si erano messi in fila per ottenere di essere guardati, quanti si erano inorgogliti per il traguardo dei suoi occhi. Della gioventù scossa, l’uomo ricordava il goffo degli uomini quando cercano di farsi notare da una donna. L’azzardo in una mischia poteva servire a una reputazione, la voce forte, la battuta dura potevano risaltare in una tavolata. Davanti alle donne usciva ai maschi il gonfiore del petto del piccione. Gli uomini sbandavano davanti alle donne tra elemosina e sbruffoneria.
Si ammucchiavano nuvole intorno alla montagna, ci salivo dentro. Mi piace starci, più che a cielo sgombro. Aggiungono un silenzio compresso, addensano la solitudine. La solitudine è un albume, la parte migliore dell’uovo. Per la scrittura  è una proteina.
Li trovò un boscaiolo in primavera, uno sull’altro, dopo un inverno di neve gigantesca. Erano incastrati da poterli separare solo con l’accetta. Li seppellì insieme. Sul corno sinistro del camoscio era stampata a ghiaccio una farfalla bianca.

ice-anomaly-bymeticulousMariya.jpg
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