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10 feb 2014

Il cielo capovolto di Roberto Vecchioni


 
 
Che ne sarà di me e di te,
Che ne sarà di noi?
L'orlo del tuo vestito,
Un'unghia di un tuo dito,
L'ora che te ne vai...

Che ne sarà domani, dopodomani
E poi per sempre?
Mi tremerà la mano
Passandola sul seno,
Cifra degli anni miei...

A chi darai la bocca, il fiato,
Le piccole ferite,
Gli occhi che fanno festa,
La musica che resta
E che non canterai?

E dove guarderò la notte,
Seppellita nel mare?
Mi sentirò morire
Dovendo immaginare
Con chi sei...

Gli uomini son come il mare:
L'azzurro capovolto
Che riflette il cielo;
Sognano di navigare,
Ma non è vero.

Scrivimi da un altro amore,
E per le lacrime
Che avrai negli occhi chiusi,
Guardami: ti lascio un fiore
D'immaginari sorrisi.

Che ne sarà di me e di te,
Che ne sarà di noi?
Vorrei essere l'ombra,
L'ombra che ti guarda
E si addormenta in te;

Da piccola ho sognato un uomo

Che mi portava via,
E in quest'isola stretta
Lo sognai così in fretta
Che era passato già!

Avrei voluto avere grandi mani,
Mani da soldato:
Stringerti forte
Da sfiorare la morte
E poi tornare qui;

Avrei voluto far l'amore
Come farebbe un uomo,
Ma con la tenerezza,
L'incerta timidezza
Che abbiamo solo noi...

Gli uomini, continua attesa,
E disperata rabbia
Di copiare il cielo;
Rompere qualunque cosa,
Se non è loro!

Scrivimi da un altro amore:
Le tue parole
Sembreranno nella sera
Come l'ultimo bacio
Dalla tua bocca leggera

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