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12 lug 2014

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"Si portò alla finestra e guardò la grande balena metropolitana che fagocitava uomini sotto di lui. Sentiva il richiamo di quel buio profondo, ogni secondo che passava gli scandiva un passo su quegli scalini che scendevano verso l’inferno. ...
 
Il suo inferno, quello che aveva dentro dal momento in cui si era chiusa la porta, e i suoi sogni erano tornati eterei, impalpabili. Sentì la solitudine fargli presa sul cuore e l’urgenza di dimenticare. Non ci sarebbe riuscito nemmeno stavolta, non ci avrebbe nemmeno provato.
Chiuse le valigie e scese in reception, prenotò un taxi, pagò gli extra, consegnò le chiavi della camera e andò via."
 

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