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23 ago 2014

La danza immobile, Manuel Scorza

La trama di questo sorprendente romanzo, molto diverso dai romanzi del ciclo andino che diedero a Scorza una fama internazionale, è riassunta dal narratore che nelle prime pagine, ambientate in un ristorante parigino, la illustra ad altri personaggi: "Il romanzo è un contrappunto fra un guerrigliero e un ex guerrigliero. Sotto un altro punto di vista, un conflitto fra due uomini che devono scegliere fra l'Amore e la Rivoluzione. Al termine della loro vita entrambi credono che l'altro abbia scelto il meglio". L'impegno politico e la passione per una donna non si trovano l'uno di fronte all'altra, bensì si inseguono intrecciandosi, condizionandosi da una storia all'altra, dal mondo parigino a quello amazzonico, dal mondo immaginario a quello reale, e facendo sì che il lettore sia coinvolto dal dubbio che infine attanaglia i due personaggi: una rivoluzione può tradire, o essere tradita, come una donna. Rimasta l'ultima opera di Scorza dopo la sua improvvisa scomparsa nel 1993, "La danza immobile" è anche il testamento, letterario e politico, di uno degli scrittori latinoamericani più letti in tutto il mondo.
http://www.qlibri.it/narrativa-straniera/romanzi/la-danza-immobile/

Recensioni
 
Opinione inserita da Rollo Tommasi    27 Aprile, 2014     
 
Un uomo è seduto ad un tavolo dell'esclusivo ristorante parigino “La Coupole”, in trepida attesa del suo importante commensale, un famoso editore al quale dovrà illustrare la sua ultima idea per un romanzo.
Un altro è legato al tronco cavo dell'albero sudamericano della Tangarana, dall'interno del quale, quando sarà colpito dal calcio dei fucili nemici, usciranno milioni di feroci formiche pronte a ricoprirlo ed a strappargli ogni centimetro delle carni, sino alla morte.
Il primo uomo, adesso, sta guardando una bellissima sconosciuta entrata nel ristorante, e quasi dimentica il motivo della cena. Non immagina che tra qualche ora conoscerà il suo nome, Marie Claire, il dono della sua bellezza, l'intimità del corpo di lei e la fusione con il proprio, per riemergere entrambi come un unico essere fatto di inarrestabile passione. Non pensando, per quell'attimo, che ogni passione, quanto più si autoproclama eterna, tanto meno è vicina alla realtà.
Nel secondo uomo, legato all'albero, si fa largo inevitabilmente il ricordo di Francesca, la compagna del Movimento che, fintasi sua moglie, gli ha procurato la necessaria copertura nell'appartamento di un vecchio professore: tutto ciò che gli era occorso per prepararsi alla partenza per la foresta peruviana. Eppure...
L'uomo seduto al tavolo del ristorante si chiama Santiago. L'uomo legato all'albero è il comandante Nicolas Centenario. Un tempo furono addestrati insieme, e insieme pensavano di ritrovarsi altrove.
Poi Santiago ha scelto l'amore alla rivoluzione. E Nicolas ha scelto la rivoluzione all'amore.
Ma in quel momento – proprio in quel momento della loro vita – ognuno dei due ha un pensiero per l'altro, ed è convinto di aver fatto la scelta sbagliata.

Manuel Scorza, lo scrittore peruviano noto per il suo “ciclo andino”, mette da parte i racconti di contadini e tribù sudamericane e si dedica con questo romanzo (il suo ultimo, prima della morte improvvisa che lo coglierà nel 1983) all'utopia della rivoluzione.
L'unicità di questo libro parte da uno dei più bei titoli degli ultimi anni: “La danza immobile”, meraviglioso ossimoro.
E prosegue in uno stile inspiegabile, che può comprendersi solo leggendo: brillante e creativo, intrigante, a suo modo pirotecnico, pazzo e rigoroso insieme... in due parole, assolutamente originale (persino nel confronto con le altre opere dello stesso autore, che non paiono arrivare al livello di questo libro). Un romanzo che varrebbe la pena leggere, al di là di quel che racconta, già soltanto per come è scritto...

Nicolas: “Noi siamo militanti, noi non abbiamo una vita come quella degli altri, noi siamo legati a una causa e per questo seguiamo una disciplina. Il nostro Movimento non è un treno da cui si può scendere quando se ne ha voglia, a qualsiasi stazione”.
(…)
Santiago: “E se l'autentico rivoluzionario potesse soltanto fare la vera rivoluzione, vivendo, nella vita e con la vita?”.
 
Citazioni
 
«Ogni bacio mi feriva, mi lacerava, ma non come una pietra che infrange vetri bensì come un ciottolo che cadendo nell'acqua provoca cerchi concentrici, e io nuotavo disperato, prigioniero nelle aureole della frenesia, per salvarmi davo bracciate verso una sponda irraggiungibile e, al tempo stesso, desideravo che i cerchi non finissero mai, consapevole tuttavia che ogni pietra è momentanea, ogni minuto fugace, ogni gioia passeggera, e che poi non rimane memoria sull'acqua.»
 
 - A che ora parte la tua nave amore mio?
Guardai l'orologio. Pensai che presto sarei partito, sì, e non con Marie Claire ma con i miei amici, i miei compagni, per lottare davvero.
- La mia nave parte adesso - mormorai.
- No - disse lei. - La tua nave è salpata sei giorni fa.
- E se anche la mia nave fosse diretta al deserto?
- Non m'importa. Io voglio venire con te.
- Se per mia fortuna sei così irresponsabile, va' subito a prendere le tue cose.
- Non ho niente da prendere. Tu sei la mia casa.
 
 - C'è un solo animale capace di morire di fame senza osar toccare cibo, pur avendolo a portata di mano. Tutte le bestie attaccano e muoiono lottando per il loro sostentamento. Soltanto l'uomo si avvilisce morendo di fame e di freddo senza rompere le vetrine di un negozio qualsiasi per sopravvivere.
- L'uomo che non obbedisce al suo desiderio muore.
 
 «Sul disordine delle lenzuola, i nostri corpi erano quelli di due naufraghi, unici sopravvissuti al gioioso tifone che aveva travolto vasi, bottiglie, bicchieri. I nostri corpi non potevano contenere altro godimento. Marie Claire, ancora bagnata dal dormiveglia, si girò senza rendersene conto e appoggiandosi su di me i suoi capezzoli mi sfiorarono il petto. E fu come se un pazzo correndo fra gli alberi di un bosco calcinato dall'estate lanciasse fiaccole che subito incendiavano ogni cosa. I nostri corpi non potevano reggere altro piacere e tuttavia, allacciandoci di nuovo, scoprimmo che quei boschi in fiamme erano meno del fuoco di un ramo, meno del fuoco di una foglia, soltanto l'inizio dell'inizio.
 
 Nello specchio, davanti al letto, contemplai i movimenti lenti e vertiginosi di un animale che mai i miei occhi avevano visto. Vidi che le gambe convulse del quadrupede lottavano tra di loro. Vidi come le sue quattro gambe si fondevano in due. Vidi che il bellissimo mostro era bicefalo, si strappavano i musi. Vidi che le sue due teste si univano in una sola. Vidi la disperazione dei suoi quattro occhi che si sforzavano per essere due. E negli occhi sopravvissuti vidi il giubilo di essere oramai solo due. Vidi come le venti dita delle mani della bestia lottavano. Si dibattevano, scomparivano dietro il suo dorso e ricomparivano trasformate in dieci, con le unghia dell'uno nelle dita dell'altro. Vidi che le sue nuove mani aggredivano quanto rimaneva dei suoi volti, schiantavano due delle quattro labbra dell'ansimante animale ferito, gli lasciavano una sola, insaziabile bocca. Vidi che una delle labbra apparteneva al nuovo viso e l'altra a quello abolito. Vidi che i crini, ora senza liti, dolcemente si frammischiavano in un solo pelame di capelli, ora neri, ora castani, ora giaietto, ora verdi. Vidi come la bestia si andava acquietando, calmando, assopendo.
 
E allora, solo allora vidi che il prodigioso animale riposava nel nostro letto e non nel letto fello specchio. E che i nostri corpi erano il suo corpo. E che sul suo volto si mescolavano i lineamenti di Marie Claire con i miei.
 
E compresi che lei era io, che io ero lei, che lui era io, che lei era lei. La guardai. Mi guardò. La guardai. Mi ci guardò. Eravamo l'esemplare unico di una specie unica, principio e fine di una razza destinata a esistere in quell'istante unico! Primo e ultimo esemplare di una specie che un giorno sarebbe nata!
 
[...] Posò la testa sul mio petto, incollò l'orecchio sulla mia pelle, si strinse ancora di più a me, e disse dolcemente: - Io sento quello che tu non mi dici, quello che tu credi di non dirmi... Così come i cercatori d'acqua del tuo paese, secondo quanto tu stesso mi hai raccontato, così come loro posano il loro orecchio a terra e la' dentro fra strati e strati di roccia, sanno sentire il segreto suono delle acque, e poi si alzano e indicano il punto esatto dove bisogna scavare e ordinano di perforare il pozzo; così, come quei cercatori d'acqua, io poso il mio orecchio sul tuo corpo e sento vicine le cose che ti sono successe lontano, tutti i suoni della tua vita, e scopro il tuo vero corso...»
 
 «Non siamo padroni del futuro. Un giorno, per gli uomini del futuro, saremo gli uomini del passato. Vecchi che non hanno saputo cambiare la vita! Il futuro è una pericolosa illusione.»
 
 - Perché allora non torniamo al sole? - disse.
Uscimmo nel giorno dorato, sottobraccio, camminando contro il freddo tagliente, che ci faceva bene. Scendemmo verso il quais, costeggiammo l'Ile Saint-Louis, percorremmo i viali lastricati che corrono lungo la Senna, salimmo le scalinate di pietra che terminano in place du Pont Neuf. Ci sentivamo affamati, freddolosi, felici.»
 
 «Lei girò il viso: i nostri occhi si incontrarono come pianeti che dal fondo delle età, del tempo senza tempo, per milioni di anni luce viaggiano soltanto per sfiorarsi in un istante unico e poi separarsi per l’eternità. [...] Il nostro era la continuazione di un amore iniziato su altre galassie, e se pure avessimo dovuto separarci definitivamente, la nostra separazione e anche le nostre morti sarebbero state soltanto un istante fra due rincontri.
- Non è nemmeno necessario che ci rincontriamo sotto spoglie umane. Ci rincontreremo - rideva - comunque; ci rincontreremo pesci, pietre, alberi...
- Sarebbe un peccato - le avevo detto - svegliarci alberi ma in boschi diversi.
Marie Claire era scoppiata a ridere.
- Di cosa ti preoccupi Santiago? Non lo sai che gli alberi camminano? Le specie vegetali sono immobili. Anche se ci impiegano decenni o secoli per avanzare un tratto, si muovono, salgono, scendono lungo pendii, attraversano pianure, si scontrano perfino in guerre mortali con altre famiglie. Si disputano territori e ne vengono scacciate. Sono mobili! Come puoi pensare che non ci rincontreremo?»
 
 «Quante volte la mia vita era stata interrotta da ordini inattesi, modificata da comandi cui io avevo sempre obbedito senza discutere. Ma questa volta l'ordine del partito, l'Ordine, cozzava con il mio ordine, l'ordine del mio desiderio. A chi obbedire? E perché obbedire, perché continuare a piegarmi? Durante l'infanzia avevo obbedito ai miei genitori, a scuola ai miei maestri, nel periodo del servizio militare ai miei ufficiali, all'universita' ai miei cattedratici, nel partito ai miei dirigenti, al comitato centrale.
No! Mi sarei ribellato. E avrei iniziato disobbedendo a me stesso. Perché gli ordini primari nascevano in me. La dittatura che soffocava i miei desideri, che reprimeva i miei impulsi, che mi rifiutava la vita era giunta al potere perché io ero suo complice. Senza la mia collaborazione, senza la mia passività, mai si sarebbe instaurata nella mia anima. Io ero il mio stesso traditore.»
 
 «Vorrei essere la notte stellata per guardarti con milioni di occhi»
 
 «Di che cosa si alimenta la vita? La parola, tutte le parole possono essere ridotte a una frase luce: ti amo, o a quest'altra frase ombra: non ti amo.»
 
 «Le ricchezze del sogno non sostituiranno mai la realtà. Il più povero affetto, il più piccolo sentimento, il più infimo filo d'erba di un amore reale, sono migliori del più dirompente amore inventato...»
 
 - Lei crede che le rivoluzioni non tradiscano? - chiese l'editore,
- i rivoluzionari, forse. Le rivoluzioni mai.
- E l'amore non tradisce? - chiese Marie Claire.
Guardai girasoli vicini, lontani, prossimi, assenti, il destino dei girasoli è di ruotare intorno al sole. Il destino degli uomini è di girare intorno all'amore. Guai al girasole o all'uomo impazziti che si ostinano a girare contro il loro sole! Poveri girasoli ciechi che girano e rigirano intorno al nulla, al non essere!
- L'amore non tradisce mai; certe donne, sì.
 

 

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