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6 lug 2016

Mi avete sbattuto in faccia il portale (lettera a un agente letterario)



Buongiorno Alberto.
 
Ha presente il film Kate & Leopold? Leopold, duca di Albany, misteriosamente portato nel futuro, innamorato della bella Kate, ma deluso da lei, torna nel passato e Kate, resasi conto di amarlo, fugge dalla festa organizzata in suo onore per la promozione, e si lancia dal ponte di Brooklyn, un attimo prima che il portale spazio-tempo si chiuda, e raggiunge il suo Leopold, con acclamazione universale degli spettatori.
 

Sito della vostra agenzia.
Il portale per inserire manoscritti inediti si apre un volta al mese, dopo di che si chiude e se ne parla il primo giorno del mese successivo. In questo mese valutate le richieste pervenute e rispondete ai diretti interessati. Tutto chiaro. Si chiude in pochi minuti, e occorre prestare attenzione all'indirizzo email che si inserisce, perché la conferma arriva via email. Sembra trasparente. Finalmente un'agenzia che offre un'opportunità.
 
1 aprile: sembra quasi uno scherzo, ma alle diciotto il portale è già chiuso. Penso "Allora è vero, chiude in poco tempo..."
 
1 maggio: è la festa dei lavoratori, si spera che la gente sia in giro e non su un portale, ma... idem
 
1 giugno: ore otto di mattina, il portale è già chiuso. La situazione è alquanto strana, ma alla fine è ancora colpa mia che non ho creduto al "il sito si chiude in pochi minuti (sic!)".
 
1 luglio, ore 00:00, dopo aver preparato su word tutte le informazioni (sinossi, biografia, dieci pagine del mio manoscritto, nonché la mia email, perché magari scrivendola frettolosamente la sbaglio, nonostante la bellissima funzionalità di "autocomplete" del browser), inserisco alla velocità della luce tutto quanto richiesto. Mio marito fa altrettanto, perché voglio proporre due manoscritti, e spero che almeno uno dei due sia letto e valutato da voi. Premo ENTER e la schermata si dissolve davanti ai miei occhi senza uno stralcio di messaggio. Anche mio marito, a qualche frazione di secondo da me, ha lo stesso risultato. Torniamo sul portale ed è già chiuso, stavolta fino al primo settembre, perché anche voi avete diritto alle ferie. Guardo la mail, nessun riscontro. Eppure il modulo è stato compilato (entrambi, direi) e le email posso metterci la mano sul fuoco che fossero corrette.
Aspetto il giorno dopo, nessun riscontro, e allora capisco, che il portale mi si è chiuso in faccia e che forse qualcosa di poco trasparente c'è.
 
Non sono rimasta delusa, no. E soprattutto stavolta non ho nulla da rimproverarmi. Ho compilato il modulo velocemente e in modo corretto. Difficile pensare che qualcuno (tanti qualcuno, esattamente quanti non si sa, perché si parla di limite, ma potrebbero essere due, tre, o settanta? Questo non ci è dato saperlo, forse a meno di spulciare un forum il cui link porta a un post del 2012 che vi investe di complimenti per la vostra serietà e professionalità, della quale ad oggi comunque non ho modo di dubitare).
 
Nonostante tutto, divento una vipera, non per me stessa, perché forse non sono stata sufficientemente veloce da compilare tutti i campi, o perché magari ho sbagliato la email. Sono sicura di essere stata veloce e di aver inserito correttamente tutti i miei dati. Non ho sbagliato timing, nè ho perso tempo: mi ero preparata, ero stata una scheggia a compilare il modulo con copia e incolla. Ed eravamo in due, entrambi con gli stessi risultati. Quello che mi riesce difficile credere è che ci sia stata tanta gente a farlo, ma anche ammettendo che ciò sia possibile (o che il numero di manoscritti che accettate sia davvero limitato), mi sono sentita ingannata, tradita, presa in giro su quella che è la mia passione più grande: scrivere. E forse stimo di più coloro che dicono "non accettiamo manoscritti", che non alimentano illusioni, che non sfruttano questa "piaga sociale" degli scrittori inediti che cercano disperatamente un editore.
 
Non ci vuole molto, a livello di programmazione, a collegare un'azione quando il tasto invio viene premuto (se ci sono errori o il portale è già stato chiuso): basta aprire una finestrella che dice "sorry, il tempo è scaduto", oppure "stavolta non ce l'hai fatta" oppure "guarda che l'email è sbagliata" oppure “errore 0xff0ssx eccetera eccetera”.
Sarebbe come trovare qualcuno che ti dà una pacca sulla spalla quando sei arrivato secondo (non ultimo) alla corsa che per te era tanto importante. Non servirebbe allo scopo, ma sarebbe qualcosa.
Soprattutto sarebbe trasparente e educato.
 
Cordiali saluti.
 
Carla Pavone




Mi ha talmente rivoltato quanto è successo, che a questo punto a me non interessa più nulla. Ho sempre scritto perché mi piace. Il piacere di essere letti è venuto dopo. Ho ricevuto complimenti davvero disinteressati da gente che non conoscevo o conoscevo poco, che avrebbero potuto anche non dirmi nulla e lasciarmi nell'ignoranza, nella sua accezione più pura del non sapere. La mia vita non sarebbe cambiata senza il loro riscontro, ma mi ha reso felice.


Non ho mai cercato il successo in sè, forse mi stancherebbe il girare per librerie di provincia a vendere i miei libri, perché il mio tempo oggi lo uso in modo differente e mi spiacerebbe un po' dovervi rinunciare per passare serate, sabati, domeniche in giro per la Lombardia, per un'ora di elogi.
Ho deciso che mi bastano gli elogi - e soprattutto le critiche  - di coloro che mi circondano e di qualche outsider. Ho deciso che smetto di rincorrere agenti agenti ed editori. Ho deciso che, pur sentendo di meritare di più, per la passione che ci metto, per le emozioni che mi dicono che riesco a trasmettere, smetto di cercare a tutti i costi un editore. Non m'importa più.
Stamperò le copie che mi interessano e metterò attraverso canali di autopubblicazione gratuita i miei manoscritti per gli amici che vorranno leggerli, anche se so che alla fine glieli passerò via email o consegnerò una copia che mi sono stampata e pagata.
Decisione storica per me, che ho sempre rifiutato di pagare un editore, convinta che se il mio lavoro vale allora pagano loro, altrimenti stampo il numero di copie che voglio e non quello che mi chiedono (per poi supplicare gli amici di comprarlo). Decisione presa con cuore e testa, dopo un anno di contratto con un'agenzia letteraria importante, che forse non ha impiegato tutto lo sforzo necessario a cercare un editore, ma di per sé mi ha fatto vivere una bella avventura.
Dunque grazie a chi mi ha letto finora, senza che fossi famosa. Grazie a chi mi ha apprezzato e criticato, facendomi crescere. Ho aspettato un anno a pubblicare Shared, sperando di riuscire a smontare quelle paratie che dividono il mondo degli scrittori per passione (per carità, tanti, più dei lettori), da un mondo patinato che purtroppo oggi rende ancora poco onore al merito e molto onore al denaro (e non ne faccio un caso personale, perché di manoscritti inediti ne ho letti tanti e molti avrebbero meritato, così come ho letto tanti romanzi che avrebbero trovato giusta collocazione in una toilette pubblica).
Dopo l'estate, il tempo per impaginare una bella copertina, arriverà Shared, lo prometto a chi in questi mesi mi ha chiesto: "a quando il prossimo?".


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