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16 giu 2013

Il buio oltre la siepe - Harper Lee


Trama
Jean Louise (Scout) e Jeremy (Jem) Finch, orfani di madre, conducono la loro vita spensierata di ragazzi in una piccola cittadina dell'Alabama negli anni trenta del novecento, accuditi dalla fedele domestica di colore Calpurnia ed educati dal padre Atticus, avvocato dai saldi principi morali e decisamente antirazzista. Fantasticano su Arthur Radley (Boo), un vicino probabilmente affetto da problemi caratteriali, che non hanno mai visto in quanto vive praticamente recluso in casa e dal quale sono attratti, avendone nel medesimo tempo, pur senza un motivo razionale, grande paura.
La spensieratezza dei due ragazzi, a cui si aggiunge l'amico Dill, viene turbata dalla vicenda di Tom Robinson, un giovane di colore ingiustamente accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza bianca, del quale Atticus Finch, anche per le sue note convinzioni, viene incaricato della difesa. Scout e Jem, assistendo prima a un tentativo di linciaggio e poi al processo che si conclude con l'ingiusta condanna, cui seguirà la morte dell'imputato in un disperato tentativo di fuga, prenderanno coscienza del razzismo imperante nella società americana dell'epoca. Rischieranno anche la vita aggrediti da Bob Ewell, il padre violento della ragazza falsa vittima di Tom, vero responsabile delle percosse alla figlia e desideroso di vendetta perché di fatto smascherato come mentitore dall'avvocato Finch. I due ragazzi verranno salvati da uno sconosciuto che si rivelerà essere proprio il temuto Boo, in realtà di animo buono, affezionatosi osservandoli dall'interno della propria casa nell'allegria dei loro giochi.

Brani
Non ricordavo più il momento in cui le righe che il dito di Atticus indicava, muovendosi sulla pagina, si erano separate in tante parole, mi ricordavo di aver fissato quelle righe ogni sera della mia vita, ascoltando le notizie di cronaca, il dibattito parlamentare, i diari di Lorenzo Dow, tutto quel che leggeva Atticus, la sera, quando mi arrampicavo sulle sue ginocchia. Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
Prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza e l’unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza.
Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. E’ raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede.
In certe circostanze e tutte le volte che non c’è alternativa bisogna mentire.
Si sa che promettono sempre, ma poi fanno soltanto la metà delle cose che dicono.
“Dill...”
“Mmmm”
“Come mai Boo Radley non è mai scappato di casa?”
Dill ebbe un lungo sospiro e si voltò dall’altra parte.
“Forse... non sa dove scappare.” disse.
Nel passare sotto un lampione, Atticus stese la mano e la passò tra i capelli di Jem, il suo personale gesto d’affetto con noi.
Una folla è fatta di individui, quali che siano.Anche una banda di bruti può essere fermata, semplicemente perché son sempre esseri umani.
I testi dell’accusa, a eccezione dello sceriffo di Maycomb, si sono presentati a voi, signori, in questa Corte, con la cinica sicurezza che la loro testimonianza non sarebbe stata affatto messa in dubbio, fiduciosi che voi, signori, avreste avvallato la loro malvagia presunzione che tutti i negri mentono, che tutti i negri sono esseri fondamentalmente immorali, che nessun negro si può impunemente lasciare accanto alle nostre donne: presunzione inevitabile in menti del calibro di quelle dei testimoni dell’accusa.
E questa, signori, lo sappiamo, è una menzogna nera come la pelle di Tom Robinson, una menzogna sulla quale non c’è nemmeno bisogno che io insista. Voi conoscete la verità, e la verità è questa: alcuni negri mentono, alcuni negri sono immorali, alcuni negri non possono essere lasciati accanto alle donne, nere o bianche che siano. Ma questa è una verità che si può applicare a tutta la razza umana e non a una particolare razza di uomini. Non esiste una persona, in quest’aula che non abbia mai detto una bugia, che non abbia mai fatto una cosa immorale, e non esiste un uomo al mondo che non abbia mai guardato una donna con desiderio!
Un giorno Thomas Jefferson disse che tutti gli uomini furono creati eguali, frase che gli yankee e le femminucce di Washington continuano a rinfacciarci di continuo. Noi sappiamo che non tutti gli uomini furono creati uguali, nel senso che molta gente vorrebbe farci credere: noi sappiamo che vi sono persone più intelligenti di altre, più capaci di altre per natura, uomini che riescono a guadagnare più denaro, donne che fanno dolci migliori, individui dotati di qualità negate invece alla maggioranza degli uomini. Ma c’è una cosa nel nostro paese di fronte alla quale tutti gli uomini furono davvero creati eguali: un’istituzione umana che fa di un povero l’eguale di Rockefeller, di uno stupido l’eguale di Einstein e di un ignorante l’eguale di un rettore dell’università. Questa istituzione, signori, è il tribunale. Nei nostri tribunali si attua il principio secondo cui tutti gli uomini furono creati eguali.
Se c’è un posto al mondo dove l’uomo dovrebbe essere sicuro di trovare giustizia è il tribunale, di qualunque colore dell’arcobaleno sia la sua pelle, ma la gente è capace di portarsi dietro i propri rancori persino sul banco di una giuria. Quando sarai grande vedrai tutto il giorno uomini bianchi che ingannano i neri; ma voglio dirti una cosa, e non dimenticarla mai: se un bianco fa una cosa simile a un nero, chiunque egli sia, per quanto sia ricco o appartenga alla migliore famiglia, quel bianco è un disgraziato.
“Credo che farò il pagliaccio da grande” annunciò Dill. Jem e io ci fermammo. “Sissignore, il pagliaccio”, ripeté. “Se la gente è fatta così, l’unico rimedio è ridere alle loro spalle, e così entrerò in un circo e passerò la vita a ridere alle loro spalle”. “Hai le idee molto confuse” disse Jem. “ I pagliacci sono tristi: è il pubblico che ride di loro.” “Be’, io sarò un pagliaccio diverso dagli altri. Mi metterò in mezzo alla pista e riderò della gente.”
“Perché nell’Alabama le donne non possono far parte della giuria?” domandai indignata.
“Proprio così. Credo che sia per proteggere le nostre fragili signore da casi sordidi come quello di Tom. E poi” Atticus sorrise, “dubito che riusciremo mai ad arrivare alla fine di un processo: le signore non farebbero che interrompere, e porre domande.”
Quasi tutti sono simpatici, quando finalmente si riesce a capirli.

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