Io ti amo, sai. Ti amo.
Te lo dico nel silenzio di
questa notte vissuta altrove, lontano dal mio letto e dalle mie cose, lontano
dai pensieri che ora so essere stati di bambina. Lontano da te e dal tuo
sguardo dalla finestra.
Forse bisogna andare lontano,
per capire l’amore. Forse bisogna staccarsi dai libri sullo scaffale, dal
bicchiere d’acqua sul comodino, dai vestiti ordinati nell’armadio, per capire
quanto si vorrebbe un bacio, quanto si ha bisogno una mano, nella notte.
Ti amo. Non per l’immagine
dietro i vetri, non per il colore dei tuoi occhi nella semioscurità, non per le
tue labbra sfiorate sotto una strana neve.
Ti amo perché ti vorrei in
questo letto, qui e ora. Perché vorrei accoglierti sul seno e tra le braccia,
perché non conosco il sapore della tua pelle e vorrei assaggiarlo.
Ti amo nella carne e nel
sangue. Questo mi ha detto la distanza, e avrei voluto che mi dicesse il
contrario, che mi raccontasse un silenzio da riempire con altra musica, di spazi
vuoti da arredare con altro legno e altro cristallo e altro argento. Avrei
voluto.
Ma io ti amo. Adesso e ieri e
domani. Io ti amo.
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