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Non ci posso
credere! Metto la mano... E scompare nel nulla. Mi copro un piede e divento...
Come si dice? "Monopede"? Da dove è arrivato qui questo mantello?
Sembra il mantello dell’invisibilità di Harry Potter! E chi l'ha portato qui?
Credo ai fantasmi ma sinceramente non ancora alla incarnazione dei personaggi
fantastici. Per quanti soldi la Rowling possa aver guadagnato, non può aver
comprato addirittura la vita di Harry Potter e i suoi magici giochini. Dunque
cos'è? Guarda che sistema di lenti! Ecco, ci sono! È un sistema
ultratecnologico che riflette la luce in modo così straordinario da impedirci
la visione degli oggetti che si nascondono dietro questa magnificenza! Ora che
ci penso, avevo visto un trafiletto su un giornale qualche giorno fa, ma lo
avevo quasi ignorato. E chi l'ha portato qui? Sarà mica un'altra trovata di
quel giocherellone di papà?
Bando alle
ciance! Vediamo cosa posso farne. Sarebbe bello nascondermici dentro e spiare
le persone indisturbato... Sai quanta gente che scoverei che si infila le dita
nel naso o che si gratta il sedere pensando di non esser vista? Quasi banale,
gioco da ragazzi! Dove sarebbe la novità? Potrei spiare i professori, mamma e papà
o mia sorella quando esce con il fidanzato... Potrei trovare segreti succulenti
da farmi pagare a prezzo d'oro, sì, ma poi? Non potrei fare il ricattatore a
vita... Dunque, vediamo... La portinaia? Potrei osservarla mentre apre le
lettere del condominio, quelle delle bollette perché è curiosa di sapere quanto
paghiamo, ce lo chiede sempre e papà le risponde "paghiamo quanto
consumiamo mia cara, non un centesimo di più". Oppure il prete, quando
origlia nelle conversazioni delle pettegole in chiesa, per richiamarle poi a
confessarsi. O ancora il giornalaio, che legge i giornali e poi li rimette in
bella mostra al pubblico per farseli comprare. Ma che peccati sarebbero? Anche
don Luigi sarebbe d'accordo con me che sarebbero veniali, due Pater Noster e
una Ave Maria!
Ho trovato!
Il signor Corbetta, quello che abita al settimo piano. Un signore sempre
impettito, che esce tutte le sere alle otto e dodici e rientra la mattina dopo
alle sei e trentacinque. Veste con una bombetta in testa, il fiore
all'occhiello, e ha una valigetta ventiquattr'ore in mano. Mi sono sempre
chiesto dove andasse con quell'aria da snob. Avrà un'amante che va a trovare
tutte le notti? Una deliziosa bocconcina tutta per lui che riscalda quel corpo
così altezzoso e freddo? Non è il tipo, nossignore! Oppure, chi lo sa, ha un
uomo per amante e passa con lui tutte le notti a dispetto della moglie, quella
donna che non ho mai visto, eppure tutti dicono che c'è!
Sì, seguirò
il signor Corbetta, stasera. Appronterò il mio letto così che mia madre non
s'accorga che non ci sono e fuggirò quatto quatto da casa, appostandomi proprio
sulle scale che portano in cantina, pronto a balzare dietro a quel malandrino.
Adesso vi saluto, vado a sistemare la mia camera!
Dunque, è
già l'ora? Siete pronti ad accompagnarmi in questa avventura? E voi cosa ne
pensate? Mi piacerebbe che ognuno di voi dicesse la sua, mi piacerebbe
interrogarvi tutti quanti, ma né vi conosco, né ho tempo adesso. Il lavoro mi
chiama, che fate, mi seguite?
Eccomi
appostato qui come un vero investigatore, chiuso nel mio mantello. Che dite? Mi
si vede? Provate a indovinare dove sono. Guardatevi in giro? Ecco, sono ben
nascosto, neppure voi vi accorgereste di me, se non fosse per la mia voce. Sssh,
eccolo che arriva. Sentite? Sta chiudendo la porta di casa. Uno, due, tre.
Pronti a seguirlo? Sentite il suo passo sulle scale, cadenzato opportunamente
come si conviene a un gentiluomo, né troppo lieve da inciampare facilmente, né
troppo pesante da rimbombare sulle scale. Eccolo, è lui, vestito alla sua maniera,
solo una sciarpa in più, eh già, stasera fa freddo! Venite, su, non fatemi far
tardi...
Si muove a
piedi, questo mi consola. Temevo potesse aver chiamato un taxi, perché allora
addio inseguimento, chi fa saltare sulla sua macchina un uomo invisibile? Va
verso il centro, sicuro di sé e impettito. Mi viene in mente la sua povera
moglie, chissà cosa le ha detto quel furfante, quando l'ha messa a letto.
Dicono sia giovane e malata, e pure tanto, e lui, invece di farle compagnia, se
ne va in giro per la città come un playboy. Guardate, si è fermato alla vetrina
di un caffè, e sbircia dentro, il malfattore, come se avesse un rendez-vous con
qualche bella figliola che tarda ad arrivare. Ecco si ferma, accende un sigaro
e si guarda intorno, non sembra ansioso, come sarebbe per un appuntamento. Io
quando esco con qualche ragazzina ho sempre il cuore che pulsa all'impazzata, e
invece guardate la tranquillità che traspare dalla sua figura. Sembra una cosa
normale per lui tradire la moglie, quella poveretta che sta a letto ignara. Che
vile uomo è! L'avevo detto che non si nasconde un uomo dietro quella facciata,
ma un animale da combattimento che salta di letto in letto. O anche nello
stesso, sempre animale è. Povera donna, qualcuno glielo dica! Dite di no? Che
forse è meglio così? Ascolto voi, avete più esperienza.
Ecco,
guardate, si muove verso l'angolo. Arriva qualcuno, è una donna. Ma è più
giovane di lui! Dio che vergogna, quasi quasi vado via! E lo denuncio, sì,
tutti alla polizia! Dite che è meglio stare qui a guardare, per accertarsi e
raccogliere prove compromettenti? Va bene, voglio ascoltarvi. È giovane, come
me o appena un anno in più. Ecco, guardate, le sta dando i soldi. Più di questo
cosa volete ancora? Non è una prova? Non basta? Di più cosa volete? Oh, vanno
via. Seguiamoli forza, venite!
Li ho persi!
Ecco, per radunarvi tutti quanti, lo sguardo li ha lasciati andare via.
Mi spiace,
per oggi non se ne farà più niente. Ma domani vedrete...
***
Stessa ora di ieri. La vostra giornata è
andata bene? Io ho dormito male, ho fatto sogni strani che vorrei raccontarvi,
ma ecco che arriva il signor Corbetta. Stavolta non fatemelo fuggire! Compatti
dietro me, su! Guardate come si atteggia a gran signor questo traditore della
moglie. E lascia la poverina dentro un letto per andare a sfogare i propri
istinti. Vile! Anzi, più che vile! Eccola che arriva, la vedete? Carina, è
carina, nulla da dire, ma potrebbe essere sua figlia, non vi pare? Vestita non
come si deve a una signora, la gonna corta e gli stivali alla coscia. Sembra
una prostituta, non c'è dubbio! Ecco che i due entrano nel bar, si siedono e
complottano. Ai danni della moglie, statene certi! Guardate... Guardate... Ecco
che mette mano al portafoglio. Come son lucidi quei bigliettoni, sembra li
abbia appena ritirati in banca. Proviamo a contarli, cento, centocinquanta,
duecento! Ogni giorno questa spesa sembra assurda! Povera donna che dorme
tranquilla nel letto accanto a questa serpe! Duecento euro al giorno per andare
a donne, e quanto guadagna? Forse ha un suo patrimonio, una rendita. Sarà
sicuramente ricco di famiglia. Pronti, ora andranno via a consumare il fatto.
Non li perdiamo... No, no, oggi è diverso. Lei tira fuori un libro dalla borsa,
gli legge alcuni brani, stiamo a sentire!
Non mi
sembra di conoscere quel romanzo. E sì, ce ne son tanti di autori ai nostri
giorni! E come la guarda il bellimbusto! Sembra che le sbavi addosso. E lei,
non se ne rende conto? Adesso si alzano, lui paga il conto e vanno via. Eccoli,
guardate! La prende sotto braccio, vanno in giro come fossero marito e moglie!
Che faccia tosta! Ed ora? Entrano in un portone. Le mette la mano al fianco,
ecco che inizia a far lo sporcaccione! Son nauseato, non uscirà di qui che a
prima mattina. Me ne vo' a casa. E anche voi fareste meglio a tornar agli
affari vostri! Ci vediamo al portone domattina. Alle sei e trentacinque, siate
puntuali!
***
Buongiorno a
voi signori, siete svegli? Io avrei dormito molto volentieri, ma mi è preso un
capriccio questa notte, di dare una lezione a quel filibustiere. Ora mi
apposto, eccolo che viene!
«Signore,
che bell'ora per tornare!»«Buongiorno. Cosa ci fa già desto?»
«Aspettavo proprio lei, il gran signore!»
«E come mai, se mi è concesso?»
«Per dirle il fatto suo, fa finta di non capire?»
«Il fatto mio? Quale sarebbe, sentiamo?»
«Lei pregiudica una giovane donna col suo comportamento e per giunta con una moglie a casa che è malata! Non le sembra un atteggiamento poco da galantuomini?»
«Ah, è solo questo che vuole rimproverarmi? Mia moglie sa tutto, mi creda, venga, venga a casa mia a chiederglielo!»
Mi incoraggia ad andar su per le scale con lui. Cos'è questa stranezza? Che ne dite? Non mi lasciate solo proprio adesso. Oltre che un farabutto magari è un omicida e mi fa fuori per coprire il suo inganno.
Mi fa entrare nell'appartamento, e mi chiede di restare lì in attesa, intanto che sveglia la moglie. Che strano, sembra proprio tranquillo. Sembra sapere il fatto suo! Avremo sbagliato noi pensando a male? Eccola, sssh, ecco che arriva la signora Corbetta.
No, a questo punto devo tacere. Ciò che io vedo è fin troppo plateale. Sono scioccato, anzi, mi sento uno sciocco! Non credo ai miei occhi, che stupido che sono. E voi? Non mi avete detto nulla? E ora ridete alle mie spalle? Ve n'eravate accorti o siete sorpresi anche voi? Che strano...
«Buongiorno. C'è qualche problema?»
«Non credo, signora. Ho travisato. Ma io credevo ch'eravate malata. Non potevo immaginare...»
«Povero ragazzo, ti spiego tutto io. Vedi, col tempo ogni matrimonio viene a noia, e allora occorre metterci un po' di cura nel tenerlo vivo e riscaldarlo. Vedi, la sera mio marito ed io facciamo finta che lui sia l'amante mio e io la sua. Andiamo a dormire a casa di sua mamma, ch'è morta qualche anno fa. Anzi, fu allora che ci venne in mente questa follia! Poi verso le cinque io torno a casa, lui sistema e poi rientra. E per giocar più sporco, io fingo d'essere una ragazzina. E so truccarmi bene, se t'ho preso in giro!»
«Mi spiace, non sapevo. M'ha ingannato! Ma lei, dicono tutti che è malata!»
«Lo dico perché non mi piace il pettegolezzo. Allora mi trucco da infermiera e vado e vengo come e quando voglio, senza rendere conto alle zabette del palazzo, che passano il loro tempo allo spioncino. Ora però, tu non mi tradirai, è vero?»
«Ho imparato una bella lezione, mia signora. E per scusarmi con voi, ecco, v'aiuto! Vi regalo questo mantello che io ho usato. Roba tecnologica, sopraffina! Giocate pure, finché ne avrete bisogno. A me non serve più, ho imparato la lezione!»
E voi, che fate ancora là a spiare? Non avete imparato proprio nulla? Vi piace andare in giro a curiosare e leggere le storie degli altri?
Vivete, vivete voi, che forse è meglio.
Ed ora chiudete questa finestra e anch’io vi lascio stare!
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