“E tu mi sei venuto accanto, mi hai detto: Ma io ti
perdono, mamma. Non piangere. Nascerò un’altra volta. Splendide parole,
bambino, ma parole e basta. Tutti gli spermi e tutti gli ovuli della terra
uniti in tutte le possibili combinazioni non potrebbero mai creare di nuovo te,
ciò che eri e che avresti potuto essere. Tu non rinascerai mai più. Non
tornerai mai più. E continuo a parlarti per pura disperazione.
[...] Spero che i miei consigli ti siano serviti. Spero
che tu non abbia mai urlato l’atroce bestemmia “perché’ sono nato?”. Spero che
tu abbia concluso che ne valeva la pena: a costo di soffrire, a costo di
morire. Sono così orgogliosa d’averti tirato fuori dal nulla a costo di
soffrire, a costo di morire. Fa davvero freddo e il soffitto bianco ora é
proprio nero. Ma siamo arrivati, ecco la magnolia. Cogli un fiore. Io non ci
sono mai riuscita, tu ci riuscirai. Alzati sulla punta dei piedi, allunga un braccio.
Così.Dove sei? Eri qui, mi sorreggevi, eri grande, eri un uomo. E ora non ci
sei più. C’è solo un bicchiere di alcool dentro il quale galleggia qualcosa che
non volle diventare un uomo, una donna, che non aiutai a diventare un uomo, una
donna. Perché avrei dovuto, mi chiedi, perché avresti dovuto? Ma perché la vita
esiste, bambino! Mi passa il freddo a dire che la vita esiste, mi passa il
sonno, mi sento io la vita. Guarda, s’accende una luce... Si odono voci...
Qualcuno corre, grida, si dispera... Ma altrove nascono mille, centomila
bambini e mamme di futuri bambini: la vita non ha bisogno né di te né di me. Tu
sei morto. Forse muoio anch’io. Ma non conta. Perché la vita non muore.”
Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato
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" Lettera a un bambino mai nato", un libro a cui sono particolarmente legata. Un libro che racchiude nelle sue parole una forte intensità che avrei voluto trasmettere recitando, ma che mai lo feci.
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