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14 set 2013

Francesco De Masi

L’accarezzò dolcemente, con gli occhi chiusi, pensando che quella pelle fosse la pelle della donna che per anni aveva aspettato, le sfiorò i seni pensando che avevano appena allattato il loro bambino, con l’indice seguì il contorno delle sue labbra e ne sentì il calore dell’attesa e l’ansia del respiro, le andò a cercare le mani tra le lenzuola ed entrò in lei come un’onda tranquilla e si mosse de...ntro di lei con un dolce fluire di risacca e la guardò negli occhi e la chiamò per nome e in quel momento era il nome più bello del mondo. Lei lo guardava col cuore e sorrideva felice e sussurrò il suo nome, senza paura di sbagliare, senza l’angoscia di confondersi e seguiva dolcemente quel movimento tranquillo come una melodia di piano, una nota dopo l’altra, un suono, un’armonia, una nenia di primavera, finchè esplosero in un sudore tiepido e nella preghiera immensa di una felicità da ripetersi, in una scoperta unica e definitiva, nello spegnersi del pomeriggio:
- E’ così l’amore ?
- E’ così – rispose Kecco. E la baciò sugli occhi.
 
Testo e foto di Francesco De Masi
 

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