Storie illustrate di marketing operativo: esperienze
vissute negli Stati Uniti nell'ambito di iniziative commerciali per la
promozione di marchi italiani nella grande distribuzione high end americana.
Racconti scanzonati quanto ironici che, tuttavia, sono supportati da
riferimenti storici e informazioni didascaliche che illustrano il quadro
commerciale al momento della vicenda narrata. Settanta immaginifotografiche
aiutano l'ironia dell'autore e la pazienza del lettore. Tutti gli episodi e le
circostanze descritte sono realmente accaduti. Le situazioni paradossali sono
enfatizzate dalle licenze narrative dell'autore che ha voluto evitare i toni e
il lessico del saggista. Questa raccolta è la prima di una trilogia dedicata al
marketing operativo in America nell'ambito della collana 'Marketing tips'.
Non
stupisce che nel professionista di marketing ci sia la capacità di intuire le
attitudini e i comportamenti dei consumatori. Poteva essere una banale storia di successo, ma non lo è.
Quello che stupisce è un uomo, quello nascosto dietro il professionista affermato, capace di cogliere gesti attinenti ad una sfera completamente diversa dal lavoro: stupirsi per un calcio incauto al cartone che copre un barbone, sorprendersi a camminare con il naso in su davanti allo spettacolo dei grattacieli o incantarsi davanti allo spettacolo di un formicaio di taxi gialli, rinnegare una piacevole serata in compagnia di una donna qualunque per l’amore di una donna sola, stropicciarsi gli occhi a Central Park per convincersi che quello spettacolo è reale, volgere una mano ad accarezzare un cavallo sul muso e scoppiare a ridere per una camminata sulle caviglie in un negozio di preziosi oggetti d’epoca.
Quello
che stupisce è una donna, Paula, alla quale sono dedicate trenta pagine su
centotrenta circa, quasi il libro fosse una scusa per parlare di lei, quasi fosse l’unico modo per ricomporre il professionista, l’uomo e lo scrittore. «E’ un po’ matta - mi aveva
detto Lee – ma è unica. La migliore che io abbia mai conosciuto. Vende ciò che
vuole e dove vuole. E’ ricca e non ha bisogno di soldi, ama il suo lavoro e non
ne dipende e questo la rende inattaccabile. E’ capace di darti mille metri di
tessuto quando ne volevi soltanto cento, ti vende l’indaco quando eri deciso
per il giallo. All’improvviso sparisce e altrettanto repentinamente riappare
senza, tuttavia, intaccare la propria credibilità. Se un cliente non le piace
non le serve, può farlo. Ama la cucina ed in particolare il vino del quale è
una buona intenditrice. Iperattiva, ti fa sempre in anticipo le cose che ti ha
promesso di fare ma non è sempre la stessa persona. A volte miagola ma più
spesso appaia e in certi casi morde. »
Il finale si riempie di verità "che non ti aspetti". La verità di una
donna come Paula che sembra invincibile, ma l’autore ti sussurra che così non è.
La verità di un un uomo
che è riuscito a sopravvivere ad una “New York che ti stritola, qualunque cosa
tu faccia e a prescindere da come tu viva”, che non ti consente mai di “essere
te stesso, neanche quando dormi” e ti costringe a recitare”, che ti pone “sotto
una lente d’ingrandimento per effetto della quale i piccoli errori diventano
grandi e ti devastano”, ma che in fondo si è innamorato di quella città al punto che non appena tornato a casa, si volta “verso
il tabellone delle partenze per cercare il primo volo per gli Stati Uniti
tentato di risalirvi”.
Un libro
che mantiene ciò che promette nei sottotitoli: “...più dintorni che
marketing e l’America che non ti aspetti...”
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