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17 mag 2013

Che tu sia per me il coltello (Yair) - David Grossman

6 giugno
Non ho avuto nemmeno il tempo di esitare, perché ho visto il mio nome in fondo al tuo sorriso e mi sono tuffato.


when a smile comes by loganx78.jpg
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Al diavolo le leggi della natura e della società, che impongono a un’anima di accontentarsi della propria esistenza, racchiusa nella propria pelle. O sepolta nel proprio pozzo.
Cosa valgo se non ti scrivo una lettera?
Dentro di me esisti in un modo che mi atterrisce.
 
7 giugno


 8 by emilka1258.jpg
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Ho visto come fuggivi senza muoverti dal tuo posto, sfruttando quella momentanea distrazione per sparire. Ho anche visto dove sparivi. Qualcosa nei tuoi occhi si è aperto e chiuso, una porta segreta ha sbattuto e d’un tratto solo il tuo corpo era presente, triste e abbandonato. Tenevi la testa un po’ china e ti stringevi nelle braccia, come se stessi cullando te stessa-bambina, te stessa-neonata. Sulla fronte ti si sono disegnate delle rughe stupende, come quelle di una bambina intenta ad ascoltare una storia lunga, complicata e triste. Sì, il tuo viso si è staccato da se stesso e ha cominciato a librarsi nell’aria. Senza capire, ho sentito il mio cuore balzare verso di te. Evidentemente c’era una breccia lì, dove mi manca una costola. Tutto si è confuso, e anch’io.
 
11 giugno
Perché rinunciare a qualcosa? Perché rinunciare a tutto? Voglio tutto con te, perché solo con te posso volere tutto.
Fist_Fight_by_Bomez.jpg
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La “realtà” è, in fin dei conti, solo una coincidenza momentanea su un globo enorme, brulicante di possibilità che non si realizzeranno mai. Ognuna di loro potrebbe raccontarci una storia completamente diversa di noi, interpretarci in modo differente.
Perché accontentarsi di poco? Per tutta la vita ci accontentiamo, e con te voglio toccare tutto con gesti ampi e generosi, come se questa fosse l’ultima volta che tocco in vita mia. E come fai tu a fermarti nel momento in cui hai cominciato a svelare qualcosa di profondo?
Spiegami, Myriam, cos’è questa guerra che a volte devi combattere per finire una giornata con la ferma volontà di alzarti il giorno dopo? Di cosa parli esattamente? E da dove deriva questa sensazione, assurda e folle, che a te sia vietato creare qualcosa di nuovo nel mondo?
Basta, basta stringere i pugni.
14 giugno
Bum!
the fruit of passion by zinnia-aster.jpg
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Allora adesso tocca a me?
Dopo aver fatto l’amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi intorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un’immagine su un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo.
Yair
 
21 giugno

Last_tango_for_Astor_by_Smygol.jpg
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Un giorno ballerò per te. Anche se ci sarà altra gente intorno. Non m’importa. Ti guarderò negli occhi e ballerò solo per te. Ma nel frattempo bisogna scrivere, no?
 
 
 
7 luglio

Nectar by TwiggyTeeluck.jpg
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Ci arrenderemo, ti è chiaro, vero? Quando nel cuore si sarà accumulata una dolcezza triste, pastosa, pesante, nettare d’autunno. So solo che ora ti desidero disperatamente. Ma sono anche sicuro che ci è proibito persino osare di porre un piede nella realtà. Tutto si scioglierebbe, perderebbe vigore, ricadrebbe nei soliti cliché. I mille fili sottili e trasparenti con cui abbiamo ricamato noi stessi – di colpo quest’astratta bellezza si materializzerebbe nella carne e andrebbe perduta in un istante. Credimi, so quello che dico e ripeto: esisteremmo solo per noi, anche se pensi che non abbiamo niente da nascondere.
 
 
 
11-12 luglio
Io sono una tigre che impazzisce nell’impossibilità di divorarti.
tiger_by_lordmeltdown-d154zxf.jpg
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drops_ii_by_x_xspitfirex_x-d5eiu0j.jpg
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24 luglio
Chiudo gli occhi e vedo una donna intenta a scrivere. Ma le sue labbra cominciano a tremare. Scrive qualcosa e cancella con violenza. Mentre scrive queste parole sgorgano le lacrime e bagnano il foglio. Ma tu sei sempre così? E come hai potuto trattenerti fino a oggi? Vedo solo una donna che dopo avere scritto una notte intera, posa la fronte sulla mia esausta. Una spossatezza di anni, probabilmente, e guardandomi negli occhi dice che ho toccato il punto esatto in cui lei è muta. Anch’io tacerò adesso. Buonanotte.
 
 
 
 
 
25 luglio
nostalgy_by_mafista-d50gi3e.jpg
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Non ho dubbi che se ci fossimo incontrati di persona, non saremmo riusciti a conoscerci nel modo in cui ci conosciamo. Ma allora non avrei conosciuto la tristezza che già da qualche giorno mi tengo stretta (con una sorta di incredibile nostalgia). E non solo la tristezza. Tutto quello che è legato a te, ogni sentimento che susciti in me e che mi rimane aggrappato giorno e notte, senza stancarsi. Mi preme addosso il viso e il seno. Perà mi commuove il pensiero di esserti vicino in questo momento. Perché mi sembra che da tempo, da molto tempo, non sia successa a qualcuno una cosa tanto bella mentre io sono nei paraggi.
 
 
2 agosto
Ho provato una fitta di dolore e di delusione, proprio così, quando ho capito che dentro di te esiste anche la capacità di fingere.
black_and_white_by_imaginationphotos-d5mx2hn.jpg
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Capisci? La sorprendente disinvoltura con cui ti destreggi tra realtà e invenzione. A ripensarci, mi fa effetto scoprire che sei capace di immaginare qualcosa con tanta forza di autoconvincimento (che è fatta del materiale di cui sono fatte le menzogne). Ma non mi sento ingannato (è assudo che tu mi abbia chiesto scusa). Non hai fatto niente di proibito, al contrario. Era la storia che volevi raccontarmi in quel momento, e probabilmente volevi anche crederci, vederla scritta, vederla viva nelle parole. Magari ti piaceva l’idea che esistesse anche nei miei pensieri, che a modo suo fosse presente in questo mondo. E io ci ho creduto, perché è il primo articolo della nostra costituzione.
A volte provochi in me dolori simili a quelli che si provano durante la crescita – nelle articolazioni dell’anima, però. E’ una sensazione strana. In ogni tua lettera imparo su di te qualcosa di nuovo e inatteso, ma mi separo anche da qualcos’altro che pensavo e immaginavo di te. Certi giorni sento che sono ancora molto lontano dal conoscerti come vorrei.
11 agosto
A_letter____by_FaLLingStAr14.jpg
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Ieri, mentre scrivevo, ho di nuovo pensato quanto sono strane le lettere. Quando tu ricevi una mia lettera io sono già altrove. Quando io ne leggo una tua, mi trovo di fatto in un momento passato. Sono con te in un tempo in cui ormai non sei più. Il risultato è che ognuno di noi vive in momenti da cui l’altro è già uscito... Cosa ne pensi? Forse è questa l’origine della tristezza che quasi ogni tua lettera suscita in me, indipendentemente dal suo contenuto. La vita scorre. 
 
 
 
20 agosto
Vuoi incontrarmi “nella mia interezza”? Un incontro come si deve? Senza decidere in anticipo cosa accadrà? Senza scartare a priori alcuna possibilità? “Nella mia interezza” vuol dire anima e corpo?
“Non ce la faccio più così – la lontananza da te, questa astrazione – perché non riesco a contenere tutto quello che sta succedendo: ho veramente bisogno di un contatto diretto. Di un contatto diretto con te. Basta, vieni con il tuo corpo, nella tua interezza, nella tua concretezza, completa o parziale, divisa o moltiplicata. Ma vieni a braccia aperte”.
Voglio che questa felicità fluisca e voglio farmi trasportare da lei. Non mimporta che alle mie spalle i cani digrignino i denti e che sulle recinzioni di filo spinato appaia la scritta “famiglia rende liberi”. Senti, forse, nonostante tutto, tenterò la fuga. Non so se ci riuscirò, ma questa volta ho un aiuto dall’esterno. Qualcuno mi aspetta dalla parte illuminata. Ecco i tuoi regali, non ho paura di nulla, sono disposto a gridare con tutte le mie forze che lo voglio, è possibile, io e te ci verremo incontro e ci troveremo a metà strada, è una cosa meravigliosa che può anche succedere.
23 agosto
Forse hai ragione tu nel sostenere che un incontro a “metà strada”, come ho proposto, non basta più, che il vero incontro avverrà solo se ciascuno di noi compirà tutto il cammino verso l’altro. Come vorrei poterlo dire con convinzione. Lo vorrei più di ogni altra cosa, ma credo di non aver mai percorso un tragitto così lungo.
Adagio, adagio, va bene?

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