(nelle foto, l'autrice)
Quanto
siamo scemi ad amare davvero. Senza imbrogliare. Senza doppi giochi. È
terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte.
Ma preferirei essere orizzontale. Non sono un albero
con radici nel suolo succhiante minerali e amore materno così da poter brillare
di foglie a ogni marzo, né sono la beltà di un'aiuola ultradipinta che susciti
grida di meraviglia, senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali. Confronto
a me, un albero è immortale e la cima di un fiore, non alta, ma più clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia. Stasera,
all'infinitesimo lume delle stelle, alberi e fiori hanno sparso i loro freddi
profumi. Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso. A volte io penso che
mentre dormo forse assomiglio a loro nel modo più perfetto - con i miei
pensieri andati in nebbia. Stare sdraiata è per me più naturale. Allora il
cielo ed io siamo in aperto colloquio, e sarò utile il giorno che resto
sdraiata per sempre: finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno
tempo per me.
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