Chi è Luciano? No, dovrei dire:
chi “era” Luciano?
Ieri ho scritto a Luciano. Era da qualche settimana che non ci
sentivamo.
Mi ha risposto Lisa, sua moglie. Due righe che mi hanno lasciato senza
parole ed uno sconcerto che ancora sento nel profondo.
Non so
proprio come dirtelo. So che eravate dei grandi amici "di penna" ma
purtroppo Luciano, mio marito, e'
mancato all'improvviso la settimana scorsa. Penso che se avesse potuto avrebbe
voluto salutarti e lo faccio io per lui.
Entrambi “scrittori”, partecipavamo al concorso “Il mio esordio”. Da
un inizio un po’ tribolato, un dissenso su un giudizio espresso su una delle
sue opere (e aveva ragione lui, poi l’ho ammesso) è nato uno scambio di idee
via email. Uno scambio sull’esperienza di vita e di scrittura. Poche battute,
ma intense, che mi hanno infuso coraggio ed entusiasmo in questa esperienza difficile da vivere: si scrive perchè piace, ma emergere sembra quasi impossibile, visto il numero esagerato di scrittori
che ci sono in giro e la speculazione delle case editrici. L’ultima sua email
mi faceva i complimenti per aver superato la prima fase del concorso, emozione
che a lui era stata negata, nonostante le sue due opere fossero davvero belle e
ben più meritevoli della mia. Per questo coraggio e questo entusiasmo gliene
sarò sempre grata, ancor più perchè i consigli erano disinteressati e gli apprezzamenti sinceri.
Per quel poco
che ho potuto conoscerlo, Luciano era una persona schietta, trasparente. Nel
bene e nel male diceva quello che pensava. Riusciva ad andare dietro le
apparenze, sapeva ammettere quando aveva torto, sapeva condurre le battaglie
per ciò in cui credeva ed aveva uno spessore morale che ha saputo difendere nel
tempo, contro le logiche utilitaristiche del mondo del lavoro e della politica.
I suoi libri sono sul sito “Il
mio libro”: “La stanza di cioccolato”
e “Piazza Rossa”. Lui preferiva “La stanza
di cioccolato”, perchè pensava fosse più lineare. Io ho preferito “Piazza Rossa”
perchè in questo ho trovato la rappresentazione di sentimenti bellissimi e mi
ha commosso fino alle lacrime. E’ proprio in questo libro che Luciano ha citato
una frase che ora, rileggendola, suona quasi come un addio:
“Forse perchè della fatal quiete tu sei l’imago a me sì cara, vieni o
sera” U.Foscolo
L’unico onore che posso porgergli è questo post ed i link ai
due libri, che meritano di essere letti.
La stanza di
cioccolato
Piazza Rossa
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